Cagliari, la beffa degli infermieri: tagliati gli stipendi, è rivolta

La denuncia di Paolo Cugliara, sindacato Fials: “Perchè alcuni infermieri cagliaritani vengono pagati 17 euro e altri 25?”


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Serpeggia un forte malcontento fra gli infermieri della casa circondariale del carcere di Uta. Il motivo? L’incomprensibile differenza fra i compensi di alcuni di loro, nonostante le medesime mansioni. Sono circa cinquanta quelli che operano nel carcere cagliaritano, selezionati a settembre dalla Asl 8 di Cagliari.

A denunciare quanto sta accadendo è Paolo Cugliara, segretario provinciale Fials: “Come è possibile che fra gli infermieri con le medesime mansioni alcuni vengano pagati 17 euro all’ora e altri 25? Su quali basi? Non ha alcun senso. Chiediamo che venga garantito a tutti il principio di equità di compenso.”

 Alcuni di questi infermieri operavano nel carcere di Buon Cammino poi, sono stati trasferiti a Uta, e si ritroverebbero ora a vedersi tagliato lo stipendio,  a fronte di un carico maggiore di spese e tempo per raggiungere il carcere della provincia. La beffa poi, che ad alcuni dei colleghi verrebbe invece corrisposto un compenso di ben 8 euro all’ora in più. E a fine mese, la differenza è sostanziale. Il motivo, non è dato saperlo. 

Il sindacato minaccia lo stato di agitazione anche per un altro grave problema, lanciato alcuni giorni fa dal nostro giornale: il fatto che l’azienda ospedaliera Brotzu non garantisca più ai suoi dipendenti nelle giornate lavorate durante i festivi, il pagamento dello straordinario, come previsto dal CCNL, equiparando, di fatto queste, a giorni infrasettimanali.

“Ci sentiamo totalmente abbandonati – conclude Cugliara- non abbiamo interlocutori con cui confrontarci, la Regione è inesistente. Siamo molto preoccupati per questa tragica situazione, che perdura ormai da tempo. Non vorremmo che questo stato di cose ricadesse sull’assistenza dei pazienti. “


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