Cagliari, infermiera si fida di un’Oss e rimane fregata: “Seimila euro per un’auto mai arrivata”

Giulia, 56 anni, ha bisogno di una macchina nuova ma, dopo 5 mesi, si ritrova ancora a dover lottare per avere indietro i suoi soldi: “La Ford Fiesta proposta dal concessionario compagno della mia collega non è mai arrivata, nemmeno dopo il bonifico. Il mio avvocato gli ha scritto una Pec, nessuna risposta: ho anche fatto denuncia alla polizia ma non ho ancora visto un centesimo”


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Ha bisogno di un’automobile nuova e, tra una chiacchiera e l’altra, ne parla anche con un’Oss che lavora nel suo stesso ospedale. E la soluzione sembra a portata di mano. Ma, invece, di certo c’è solo quella che, stando alla denuncia presentata contro una coppia da Giulia, infermiera 56enne, è una fregatura. Meglio, una truffa. E salata, visto che la donna spiega di aver fatto un bonifico molto sostanzioso per una macchina che non è mai arrivata. Inizia tutto a ottobre 2021: la donna, su suggerimento di un’amica, entra in confidenza con l’operatrice socio sanitaria, fidanzata di un concessionario auto con sede nel Nuorese: “Mi sono fidata, lei mi ha dato il numero del rivenditore e l’ho contattato”. La proposta? “Una Ford Fiesta diesel del 2015”. Il prezzo? “Seimila euro”. Un affare, almeno per l’infermiera, che il 12 novembre fa il bonifico, messo agli atti nella denuncia, così come le varie chattate tra lei e il venditore su WhatsApp. I giorni passano, l’automobile non arriva. E la donna si insospettisce: “Mi aveva inviato foto dell’auto, avevamo deciso di effettuare una permuta della mia macchina vecchia”, concordando, appunto, il pagamento di “6mila euro”. Il cellulare del concessionario di auto usate risulta irraggiungibile, l’infermiera chiede conto alla sua compagna e ottiene un altro numero. Ma non succede nulla, a parte una scoperta che insospettisce ancora di più la donna: “Un mio carissimo amico mi ha detto di essere in trattative con la stessa persona, sempre per un’auto, ma gli aveva inviato una carta di circolazione diversa da quanto concordato. Di fronte alle sue rimostranze, lui aveva temporeggiato. Quanto accaduto al mio amico mi aveva messo in allarme, visto che stava temporeggiando anche con me nel darmi una copia dei documenti della pratica assicurativa”.
Il tempo passa, a metà dicembre la 56enne torna alla carica con l’Oss. E arriva la doccia fredda: “Mi ha detto che i documenti non poteva mandarmeli. Ho avuto conferma, indirettamente, che l’auto che pensavo di aver acquistato, non esisteva”. Tutto cambia, a questo punto. Giulia rivuole i soldi indietro, messaggia con il venditore e lui prima le dice che le avrebbe fatto un bonifico “non appena si liberava dagli impegni” e addirittura, il 18 dicembre, che le avrebbe “portato l’auto sotto casa”. Nulla di ciò accade, e il concessionario scompare dai radar della donna, insieme alla sua compagna: “Sono anche stata dal mio avvocato, ha inviato diverse email all’uomo che, a distanza di cinque mesi, ha ancora i miei seimila euro. Lui, però, non ha mai risposto”.


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