Cagliari, trecento tra studenti e docenti per dire no alla scuola di Renzi, definita dai sindacati “un grande bluff”, e difendere il diritto allo studio. “Basta agli annunci del Governo – spiega Nicola Giua, Cobas – e alla Regione chiediamo che vengano messe in campo più risorse, non solo per l’edilizia scolastica ma anche per sostenere le spese degli studenti sardi, dall’infanzia all’università”. La manifestazione, organizzata dai Cobas a livello nazionale, è partita a Cagliari intorno alle 10 da piazza Garibaldi per poi proseguire verso il palazzo regionale di viale Trento. Nel mirino il progetto di 136 pagine presentato nelle scorse settimane dal Governo.
“Con gli investimenti per le spese militari potreste assumere migliaia di precari” e “la scuola non si paga e non si vende”, sono alcuni degli striscioni esposti dagli studenti in corteo. Tra le richieste anche la possibilità di avere un reddito studentesco. “Le nostre richieste sono le stesse fatte a livello nazionale – continua Giua – oltre a quelle specifiche per l’isola dove molte scuole vengono autogestite con finanziamenti propri”. In contemporanea anche la manifestazione studentesca dell’associazione Eureka, con raduno in Piazza Yenne. Gli studenti chiedono “una legge regionale sul diritto allo studio che garantisca l’accesso e la fruizione dell’istruzione a tutti, anche chi è privo di mezzi economici; una serie di servizi garantiti agli studenti anche all’esterno delle mura scolastiche che vadano a costituire un sistema efficiente di welfare studentesco”.