I metri quadri? Quaranta. Anzi, “41”, a voler spaccare il millimetro. Fatiscenti e invivibili, o giù di lì. Sia per una persona, figurarsi per sei. È il caso dell’abitazione popolare di via Bacaredda 13 a Cagliari nella quale vivono, “da undici anni”, un 52enne insieme alla moglie quarantenne e ai loro quattro figli, tutti minorenni. Giuseppe, che non vuole mostrarsi in volto “per questioni di privacy e perchè Area sa benissimo chi sono”, sta lottando da tanto tempo per avere un’altra abitazione: “Da undici anni. La casa è piena di umidità, è impossibile viverci. Gli infissi, le porte e le finestre sono distrutte, ci sono spifferi ovunque. E, anche riparandole, lo spazio resta quello che è”. Cioè troppo poco per sei persone: “E ci sono anche problemi elettrici, due anni fa un perito ha stabilito che l’impianto elettrico non è a norma e mi hanno chiesto di rifarlo a mie spese. Duemila euro, ma io e mia moglie siamo disoccupati e non ci è stata data nessuna certificazione proprio perchè l’impianto non è idoneo”. Ha seri problemi di salute, il 52enne: “Sono stato operato di tumore e sono ancora sotto controllo, uno dei miei bimbi soffre al cuore. Viviamo in sei con 1200 euro al mese, il bando per le case è già uscito e sono in graduatoria, ma questa è un’urgenza”.
I tempi, però, dopo undici anni di battaglia, non sembrano essere brevi: “La mia salute sta andando via, ho mandato vari solleciti ad Area e anche una lettera dell’avvocato, ma la risposta è stata negativa. Una volta ci è stato detto di abbandonare la casa, per fargli fare i lavori. Ce ne volevano dare una, temporanea, a Sant’Elia, ma sanno bene che i bambini non li posso portare anche perchè qui hanno i nonni e non penso che sia il caso di farli andare a Sant’Elia”.