Cagliari, in 50 sulla scalinata di Bonaria con le scarpette bianche: “I bimbi non si toccano”

Sit in di genitori che non vedono i propri figli da tanti anni, ma anche gente comune all’evento organizzato dal Gruppo spontaneo capitanato da Ivana Mureddu: “Non bisogna assolutamente abbassare l’attenzione, Bibbiano insegna”


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Una coppia di Monserrato, ma anche una donna di Decimomannu e altri due genitori di Quartu Sant’Elena. Genitori che da anni non vedono i propri figli dopo questa o quella decisione presa dal giudice e che stanno combattendo, a suon di carte e avvocati, per cercare di capire se avranno, un domani, la possibilità di rivederli. Più in generale, però, al sit in organizzato dal Gruppo spontaneo dei genitori sardi sulla scalinata di Bonaria a Cagliari, ha trionfato una frase-slogan: “I bambini non si toccano”. E non poteva essere altrimenti, visto l’oggetto-simbolo che hanno portato tutti i partecipanti: delle scarpette bianche. Che sono state poggiate sui lunghissimi gradini della scalinata che affaccia su piazza dei Centomila. Quello odierno è stato il secondo incontro, dopo quello avvenuto davanti al tribunale per i minorenni di Cagliari, di tante mamme e papà che, da mesi o da anni, stanno portando avanti una battaglia personale per cercare di cambiare il destino dei propri figli.

 

“È stata l’occasione per incontrarci, confrontarci e conoscere nuove coppie che stanno vivendo una situazione difficile”, spiega Ivana Mureddu, organizzatrice e promotrice dell’evento. “Presto ne organizzeremo un altro, Bibbiano insegna: nessuno può permettersi di abbassare la guardia quando ci sono di mezzo dei bambini”.