Cagliari, il taglio che fa discutere agli sportelli della lingua sarda

Paolo casu: Zedda non sia complice di questo progetto nazionalista che minerebbe l’identità culturale del popolo sardo


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 “La Regione Sardegna taglia i contributi di finanziamento agli sportelli linguistici provinciali e comunali per la promozione della lingua sarda? Se sarò eletto sindaco di Cagliari, uno dei miei primi provvedimenti sarà quello di avviare l’iter per la creazione di una rete di sportelli sul territorio comunale”. Lo afferma il candidato sindaco e vicepresidente del consiglio comunale di Cagliari, Paolo Casu, commentando l’allarme diffuso dal  Csu, il Coordinamentu pro su Sardu Ufitziale, che nei giorni scorsi ha evidenziato il mancato impegno della Regione nel sostegno economico agli sportelli di promozione della lingua sarda.

“Condivido la preoccupazione del Csu – prosegue Casu – quando parla di centinaia di operatori che ora resteranno senza lavoro. Il presidente Pigliaru ha le idee confuse e non si accorge del rischio di danneggiare gravemente il nostro territorio. Non si tratta di sostituire la lingua italiana con quella sarda, ma di valorizzare quest’ultima integrandola in un contesto culturale e sociale che la riconosce nella sua originalità. I cittadini sardi meritano più attenzione da parte delle istituzioni”.

“L’attuale sindaco di Cagliari, Zedda – conclude Casu – considerata la doppia veste che tra un mese lo vedrà anche sindaco della città metropolitana, che comprende ben sedici Comuni dell’area vasta cagliaritana, non può e non deve essere complice di un progetto ‘nazionalista’ che minerebbe alla base, in maniera ulteriore e definitiva, l’identità culturale e storica dell’intero popolo sardo”.

 


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