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Quaranta giorni di eventi, dibattiti e spettacoli, “autofinanziati” in attesa del Sardegna Pride del sei luglio prossimo, con il maxi corteo pronto a sfilare da San Benedetto a piazza Yenne. La vasta comunità Lgbtq cagliaritana e sarda si prepara, insieme all’Arc, a quaranta giorni nei quali, al centro di tutto, ci sarà il tema dei “diritti civili. Da sabato 18 maggio sino all’1 luglio spettacoli, dibattiti e tavole rotonde a Cagliari, a Macomer e a Carbonia. La partenza ufficiale della Queeresima in Sardegna è però prevista a Nuoro, venerdì 17 maggio, con il coloratissimo corteo” Fear to zero-paura a zero”, che partirà dai Giardini Pubblici. A Santa Teresa di Gallura, invece, la performance “Travolgente marea, storie di orgoglio Lgbtq”. Dieci anni fa il primo “pride” a Cagliari, e dieci anni dopo l’emozione, da parte degli organizzatori è ancora alta: “Non come la prima volta, però, quando mi ero addirittura commosso”, confessa il portavoce dell’Arc Carlo Cotza.
“Ho visto le fatiche di una comunità in lotta da tanto tempo che ha preso il coraggio di scendere in strada”. E, a dieci anni dal primo corteo, “a Cagliari c’è una società migliore, anche grazie al lavoro delle amministrazioni e delle associazioni. Se siamo qui è però anche per dire che non ci basta, viviamo tempi in cui sembrano riaffacciarsi certi totalitarismi, crediamo che possa esistere un mondo migliore senza chi fomenta l’odio e legittima la discriminazione”, spiega Cotza. “C’è chi vuol far apparire il mondo più brutto di quello che è, cercando di creare divisioni tra le persone. Noi chiediamo il matrimonio egualitario perché tutte le persone devono essere uguali davanti alla legge”.