Cagliari, il rebus isole ecologiche e mastelli: “Non du potzu supportai, tenisi axiru”

L’opinione di Gianfranco Carboni: “Questa è Cagliari oggi (foto inviataci da Villanova), e per l’ennesima volta ci si chiede se è possibile che la soluzione delle isole ecologiche utilizzata con successo in ogni parte del mondo non sia stata messa in pratica e programmata…”


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Pochi anni avanti o molti indietro. Questa è Cagliari oggi (foto inviataci da Villanova), e per l’ennesima volta ci si chiede se è possibile che la soluzione delle isole ecologiche utilizzata con successo in ogni parte del mondo non sia stata messa in pratica e programmata. Senza orari, senza mastelli che corrono da una parte all’altra delle strade, senza animali che girano intorno agli stessi, senza stress per i cittadini.

Una tessera e via con pacatezza e, sapendo che le parole stanno a zero, i costi sono aumentati, vedi pulizia e scarico dei contenitori da parte di ditte costituite; era così difficile pensare, durante i lavori pubblici effettuati in piazza Garibaldi, in piazza Galilei, in piazze e slarghi, strade e vicoli riqualificati, di costruire delle vasche in cemento in cui installare i cassoni delle isole ecologiche. Non mi adeguo come tanti altri cittadini, la raccolta è antistorica vecchia ed inefficiente, fatti salvi gli incivili che sono incivili e tali restano. Visto che è d’uso utilizzare lo slang casteddaiu: “non du potzu supportai, tenisi axiru”.

Gianfranco Carboni


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