Cagliari, il presunto stupro e il processo da “webeti” agli stranieri

La Polizia ha scoperto oggi che nessun extracomunitario ha violentato una ragazza cagliaritana. Eppure in tanti avevano commentato processando senza appello gli stranieri presenti a Cagliari.  Ecco alcuni commenti sotto i nostri articoli. Non staremo esagerando?


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Sabato mattina ha denunciato al commissariato di essere stata aggredita, colpita e palpeggiata in via Venturi da uno straniero. Oggi si scopre dalle telecamere presenti sulla via che invece nessun uomo si sarebbe avvicinato, tantomeno uno straniero extracomunitario. I filmati mostrano solo la donna, una quarantenne cagliaritana, che cammina tranquillamente. Eppure aveva descritto dettagliatamente l’aggressore.

Ma non c’è dubbio però che abbia subito violenza: sulle braccia – come hanno riscontrato anche gli agenti della polizia- porta ancora i segni, lividi e graffi. Forse è stata aggredita in un altro luogo. Probabilmente, come la maggior parte dei casi è successo tra le mura di casa, lontano da occhi indiscreti. E l’aggressore non è lo straniero, ma un uomo molto vicino, conosciuto alla donna; spesso l’orco è il marito/ fidanzato/ex come raccontano quotidianamente le cronache.

Quello che fa riflettere in questa storia è la reazione sui social. I commenti, rubando l’ormai noto neologismo ad Enrico Mentana, degli webeti. Di tutti quelli che utilizzano i social per versare bile contro gli altri, specialmente se si tratta di profughi e migranti, cercando così di amplificare il proprio messaggio di odio.

Per gli webeti, ogni episodio di cronaca nera anche a Cagliari è responsabilità del nero (anzi negro), degli immigrati di piazza Matteotti. E non stiamo dicendo che gli stranieri non commettano reati, quando succede la notizia viene riportata, ovviamente. Ma quello a cui si assiste sui social è una continua caccia alle streghe tanto che in redazione si perde tantissimo tempo a bannare commenti impubblicabili per l’odio razziale che contengono. Come quelli che riportiamo qua sotto, ma per dovere di cronaca questa volta rendiamo pubblici. Perlopiù di persone che si sono soffermate a leggere il titolo, forse il sottotitolo ma si arrogano il diritto di commentare. E scomodiamo anche il caro Umberto Eco (pace all’anima sua, da quando è scomparso la situazione non è certo cambiata) “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività.” Niente di più vero.

E’ sempre il diverso, lo straniero, il nemico. Quello che bisogna combattere, annientare. Eccoli qua una serie di commenti lasciati dagli internauti sotto l’articolo della tentata violenza in via Venturi da uno straniero quando ancora non c’erano dubbi sulla dichiarazione della donna.

“Continuamo a metterceli in casa Ci vogliono come una volte le ronde …questi burdi affogati …brutti maiali delinquenti ….e continuano a farli arrivare “.

“Continuamo a metterceli in Casa schifosiiiiii .I nostri avi questi negri subumani inferiori li avrebbero già ributtati a mare”.

I leitmotiv è sempre lo stesso “Sono passato in una zona dove era presente un gruppo di questi immigrati ozianti, non i soliti venditori intendo, ho notato che guardano le persone che passano con odio! , rincara la dose un altro “Eppure sono ben vestiti e nutriti grazie alle nostre associazioni, tutti hanno uno smartphone e le cuffie stile Balotelli. Che altro vogliono, pure il culo” Continuiamo ad accoglierli…..a servirli e riverirli……. Bisogna girare a coltello….. Bastardiiiii”.

“Troppo spesso succedono queste cose negli autobus, io ero scesa di corsa e me l’ero data a gambe!!!!Continuo a restare dell’idea che, ho mettono un autobus solo x loro,o mettono un militare in borghese x fare passare a questa gente i bollenti spiriti!!!! Altro che integrazione!!! Ma intanto veniamo chiamati razzisti!!! ;

“Alle prossime elezioni evitate di votare PD, SEL, votate solo partiti che odiamo apertamente gli immigrati clandestini e che hanno al primo punto il rastrellamento e la deportazione delle bestie africane in Africa. I Sardi non devono accogliere per nessun motivo la spazzatura umana africana.”

Oggi scopriamo che nessuno straniero è coinvolto, ma molto probabilmente si tratta dell’ennesimo caso di violenza domestica. Ma quando l’aggressore è bianco, allora, chissà come la colpa passa alla donna. Perché sicuramente è lei che ha provocato. Magari con una gonna troppo corta.

Parola del web, anzi degli webeti.