Cagliari, il papà di Surf & Company si arrende: “Dopo 33 anni chiudo il mio negozio”

Addio a un punto di riferimento per i surfisti cagliaritani, la scelta di vendere anche abiti in via Paoli non ha funzionato. Il titolare, Gigi Camba: “Ho portato le tavole originali dalla California sin dagli anni Novanta. Oggi i giovani preferiscono i videogames e non compra più nessuno: sono stufo di regalare i miei pochi soldi allo Stato”


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Un altro negozio che chiude, a Cagliari, e anche stavolta si tratta di un’attività storica. Negli ultimi anni il cambio di nome in “My Shop” con il tentativo di vendere anche vestiti per uomo e donna, ma tutti i “nostalgici” hanno continuato a chiamarlo Surf & Company. E lì, in via Paoli, ormai sono rimasti solo pochi scaffali, tutti vuoti. Le tavole da surf e gli skateboard, già da settimane, sono solo un ricordo. Eppure, nel 1987, Gigi Camba ha avuto quel “lampo di genio” che l’ha portato a macinare tantissimi scontrini. L’intuizione di portare le tavole da surf direttamente dalla California, “viaggiavo ogni mese per andare a prenderle sin lì”, si era rivelata vincente. “Ne vendevo anche quindici al giorno e sono riuscito a creare, attorno a me, un team di sei persone che, per anni, hanno lavorato in negozio”. Negli anni Novanta, soprattutto, trascorrere i sabati pomeriggio davanti al maxischermo piazzato dietro la sua vetrina in via Paoli, per molti giovani era come un rito: le immagini dei più bravi skateboarder, intenti a domare le strade di New York e Philadelphia, sembravano provenire quasi da un altro pianeta. Poi, pian piano, la crisi: gli affari in calo, le relative difficoltà a far quadrare i conti e, da qualche settimana, l’amara decisione: “Il 31 gennaio 2020 Surf & Company chiuderà, per sempre”. Lo dice con la voce rotta dalla commozione, Camba, 70 anni, mentre si fa aiutare da uno dei figli a riempire scatoloni con la poca merce rimasta: “Qui, per fortuna, sono in affitto. Sono già in pensione da qualche anno, fosse per me avrei già chiuso dieci anni fa”. E, oltre alle motivazioni generali, nel caso del commerciante settantenne ci sono anche delle ragioni specifiche che l’hanno portato a preferire una chiusura a una cessione dell’attività.

 

“I giovani di oggi non fanno mica surf o altri sport, preferiscono stare ore e ore davanti ai videogames. Non tutto il mare di Cagliari è adatto per surfare, i professionisti si trovano meglio nella zona di Villasimius o dell’Oristanese”, afferma Camba. E poi, tra le cause che avrebbero decretato la morte del suo negozio, che negli ultimi anni aveva privilegiato l’abbigliamento, ci sarebbero anche “i pochi parcheggi in zona e le piste ciclabili”. Il quadro della “crisi” che ha portato l’ennesimo commerciante storico ad abbassare le sue serrande, poi, viene completato “dalle troppe tasse e dai troppi pagamenti che pretende lo Stato. Non posso continuare a farmi succhiare la vita in questo modo”.


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