di Marcello Roberto Marchi
Il Maestrale spazza via tavolini nelle strade e nelle piazze a Cagliari : chi paga i danni, ci si domanda ?
C’è qualcuno che chiede conti al Comune. E in Comune c’è qualche Assessore che abbocca !!! Anche se è noto a tutti i Cagliaritani che il Maestrale qui, in Città, è di casa, tutti i mesi e molti giorni all’anno.
Chiedere i danni ? E a chi ? Sembrerebbe la favola dell’anno, da non credere. Ma, così è , a quanto pare, leggendo i giornali di giovedi’ 8 giugno 2017.
Se Eolo, innervosito e incattivito più del solito anche per aver trovato molti spazi occupati, ha deciso di fare l’altra sera una delle tante capatine a Cagliari, in particolare di affacciarsi nella rinnovata Piazza Yenne e a mettere scompiglio tra tavolini e sedie , che colpa ha il Comune per chiedergli di pagare i danni come ha proposto uno dei gestori dei tanti bar-ristoranti che occupano il suolo pubblico ?
Credo che gli esercizi commerciali, in particolare i bar e i ristoranti, abbiano ottenuto le concessioni e le autorizzazioni per svolgere le loro attività principalmente nei locali per i quali hanno dichiarato di avere i dovuti requisiti, che non erano e non sono quelli di una pubblica piazza e similari.Locali attrezzati e con tutte le garanzie di sicurezza e di igienicità, in primo luogo, per esercitare l’attività di bar e di ristorazione secondo le norme vigenti e le autorizzazioni concesse.
I tavolini e le sedie in luogo pubblico ( non bisogna dimenticare che piazze e strade sono suolo pubblico, cioè dei cittadini ) sono un di più, un supplemento di attività che si può esercitare solo se si ha la relativa concessione, che non è un “diritto” ma una “facoltà” della pubblica amministrazione, proprio per il rispetto della funzione pubblica.
Bar e ristoranti che chiedono e ottengono la concessione di occupare suolo pubblico, dovrebbero avere adeguati locali di supporto dove collocare ombrelloni, tavolini e sedie, non già utilizzare come deposito e ricovero i locali autorizzati per l’esercizio della normale attività d’impresa. Se poi le intemperie stagionali arrecano danni, dovrebbe essere loro premura garantirsi e non invocare la mano pubblica per sopperire alle loro incaute iniziative.
E’ il rischio d’impresa, soprattutto quando il rischio è prevedibile, in presenza del “maestrale”, come è nel nostro caso.
L’Assessore comunale che vorrebbe essere “dialogante” dovrebbe piuttosto preoccuparsi di far verificare se tutti gli occupanti il suolo pubblico sono in regola con le autorizzazioni e se gli spazi che occupano e il numero di tavolini posizionati durante tutte le ore della giornata sono conformi alle rispettive concessioni. Così i “conti” potrebbero ritornare.