Cagliari, il dramma di chi vive senza acqua in una scuola occupata

Un video del collettivo Anonimo per sensibilizzare il disagio e sciogliere i pregiudizi nei confronti di chi occupa scuole abbandonate per disperazione


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Vivere in una scuola abbandonata e per giunta senza acqua. Succede da mesi a decine di famiglie indigenti di Cagliari che per disperazione hanno deciso di occupare alcune strutture comunali inutilizzate: in via Zucca, a Pirri, così come in via Flumentepido, nel quartiere di Is Mirrionis, e in via Regina Elena, nella ex scuola Mereu. Decine di famiglie, tra cui molti bambini e alcuni adulti gravemente malati, che ora vivono senza acqua perché, in quanto abusivi, è stato disposto lo slaccio.

“Nessuno deve rimanere indietro – denuncia Enrico Lobina, consigliere di Sardegna Sovrana – E’ impensabile che, nel 2015, vi siano decine di bambini, forse centinaia, che non hanno acqua corrente perché stanno in alloggi di fortuna. E’ successo questo a Cagliari, e l’abbiamo denunciato già un anno fa con un’interrogazione.  L’acqua è stata staccata anche per volontà del Comune, e non è vero che non si può fare nulla. Non risulta che in altri comuni sardi ci siano stati provvedimenti simili”.

Il video-denuncia. Sette minuti e quarantadue secondi per spiegare la drammatica situazione delle famiglie che vivono nelle due scuole di via Zucca e via Flumentepido. A realizzarlo Paolo Beccari, Maria Elisabetta Pini e Orietta Fozzati, del collettivo Anonimo. “L’obiettivo – spiega Maria Elisabetta – è quello di sciogliere il pregiudizio nei confronti di queste persone, troppo spesso giudicate in modo sbagliato. Tra loro ci sono anche persone eccezionali, in difficoltà, che vanno capite e aiutate. E il loro gesto è dettato solo dalla disperazione di voler dare un futuro ai propri figli”.