E quattro. Dopo le prime tre scritte – meglio, sfregi – realizzati nei mesi scorsi, piazza Garibaldi a Cagliari deve fare i conti, ancora una volta, con l’incivile o gli incivili di turno. Una scritta a caratteri cubitali, “basta tricolore, porta sfiga” che, oltre a offendere un’intera nazione, contribuisce a sporcare il granito utilizzato per riqualificare una delle aree centrali della città. E, cosa ancora più assurda, chi ha compiuto lo stupido gesto ha agito nel pieno dell’emergenza Coronavirus. Qualcuno, per farla breve, è uscito di casa e ha imbrattato una delle pareti della piazza. La scritta è ben visibile sin dalla strada, e tra i pochi cagliaritani in giro in un primo maggio di restrizioni e divieti, più di una persona chiede, polemicamente, se le telecamere installate sin dal giorno dell’inaugurazione siano davvero attive. Se sì, l’imbrattatore o gli imbrattatori di turno potrebbero avere le ore contate.
Intanto, nella piazza continua ad abbondare l’incuria delle maxi aiuole. A tre anni circa dall’inaugurazione, il verde dei prati continua a essere un ricordo ormai quasi sbiadito. Foglie e erbacce hanno conquistato quasi tutto lo spazio attorno agli alberi.