Cagliari, i retroscena della maxi rissa a Sant’Elia: “Mio figlio aggredito dentro casa”

“Ma quale pestaggio? Quel ragazzo è entrato in casa mia ha aggredito mio figlio. E la rissa poi è proseguita all’esterno del palazzo”. Alla base della colluttazione le accusa di un’auto data alle fiamme. “Mio figlio non è un santo. Ma in questo periodo non sta uscendo e non è giusto calunniarlo solo per il suo passato”


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“Non è stato un pestaggio. Ma una rissa. E tutto è partito dall’aggressione subita da mio figlio dentro casa mia”. A parlare è V. M. la mamma del diciannovenne accusato di aver pestato un coetaneo qualche giorno fa in via Schiavazzi a Sant’Elia. La donna fornisce la sua versione dei fatti. “Nel video si vede solo la metà di quello che è accaduto realmente”, spiega la donna, “in realtà quel ragazzo è stato visto dai miei vicini fuori dalla porta di casa mia già dalle 7, 30 e quando l’hanno notato si è nascosto”.
Secondo il racconto di V. M. i due nell’androne del palazzo tenevano nascosti bastoni e tenaglie. “Succede tutto vero le 9, 30 quando apro la porta per lavare per terra”, racconta la donna, “questo ragazzo si avvicina e chiede di poter parlare con mio figlio. Io non pensavo che fosse arrivato per litigare, ma questo l’ha accusato di aver bruciato un’auto. Cosa impossibile perché mio figlio a causa di quest’emergenza sta uscendo di casa molto raramente. Ora io non dico che sia un santo, però non è giusto che per alcuni episodi accaduti in passato sia giusto calunniarlo in continuazione.
I due si azzuffano e V. M. racconta di essere riuscita a spingere fuori da casa sua il ragazzo “In casa ho altri due figli piccoli, uno dei due ha problemi di salute ed è scoppiato a piangere”. Ma la lite continua a distanza, uno si trova nella strada e l’altro nel balcone. Dai balconi si affacciano i vicini che assistono alla lite tra i due che si scambiano insulti, anche pesanti. “E anche nei miei confronti”, aggiunge la donna, “così mio figlio ha perso la testa. Non ci ha visto più ed è sceso. E lì è partita la colluttazione. Ma nessun pestaggio. E’ possibile che nella confusione qualche altra persona abbia preso qualche colpo. Ma alla fine è stato uno scontro tra due persone. Perché non ho denunciato?”, Conclude, “i carabinieri non avrebbero mai creduto alla versione di mio figlio a causa di alcuni episodi accaduti passato. Gli avrebbero riso in faccia. Ma la verità è questa che vi ho raccontato”.


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