Cagliari, i boxisti di via Quirra furiosi: “Mercato chiuso per Covid ma siamo in zona bianca, fateci lavorare”

Mercato sbarrato sino a domenica, c’è da fare la sanificazione. La decisione del Comune fa imbufalire i verdurai e macellai di Is Mirrionis: “Potevano risolvere tutto in un giorno, ha senso chiudere tutto proprio ora che ci sono i vaccini? Abbiamo tanta merce invenduta, non sappiamo nemmeno quando ci chiamerà l’Ats per i tamponi: vergogna”. GUARDATE le VIDEO INTERVISTE


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Il mercato civico di via Quirra a Cagliari chiuso sino a domenica. Il Comune non ha specificato totalmente il motivo, ma già parlare di “sanificazione e indagine epidemiologica” fa capire che c’entri il Coronavirus. Box sbarrati, tutti a casa per quattro giorni, clienti e, soprattutto, boxisti. Sono proprio loro a inscenare una protesta davanti al mercato off limits, e a confermare che “sì, sappiamo che ci sono stati dei casi, forse sospetti, di Covid”. Macellai e verdurai protestano per un motivo preciso: quattro giorni di stop sono pesanti, era proprio impossibile risolvere tutto in un giorno? C’è chi aveva merce già prenotata e non potrà venderla e chi, invece, si lamenta perchè l’Ats non ha ancora specificato una data e un orario nel quale poter andare a fare il tampone. “Siamo in una condizione precaria, abbiamo già avuto il contingentamento degli ingressi. Volevamo recuperare un pochino, tra affitti e spese in arretrato. Dovevano provvedere subito alla sanificazione, facendoci lavorare venerdì e sabato”, tuona Sergio Medas, storico macellaio di Is Mirrionis: “Ci hanno mandato una email Pec dove ci è stato comunicato che il mercato sarebbe rimasto chiuso per sanificarlo per dei casi Covid. Solo in questo fine settimana, solo di forniture per ristorazione, ho perso 1500 euro, senza contare la carne che ho nella cella frigorifera”. Bruno Valdes vende frutta e verdura: “Una doccia fredda, abbiamo saputo della chiusura alle diciannove, ho perso tutta la merce. A cosa serve il vaccino se poi non ci fanno lavorare? A noi ci chiudono tre giorni per tre sospetti casi di Covid, mentre in passato, in altri mercati, con altri positivi, non li avevano chiusi”. I tamponi? “Non sappiamo quando ci chiamerà l’Ats, è altro tempo perso, oltre a soldi. Il Comune ci faccia lavorare lo stesso”.
Un altro boxista storico è Fedele Tidu, macellaio da decenni: “Danni alti, mancati incassi. Ho riaperto martedì, la settimana scorsa ero in ferie. Molti miei clienti sarebbero venuti in settimana, ho caricato molta merce. Non capisco perchè ci hanno chiuso da un giorno all’altro senza aver pianificato nulla. Perchè non hanno sanificato e non ci hanno fatto subito i tamponi? Se non abbiamo grossi casi ci avrebbero già fatto riaprire. Il nostro mercato non è pieno di operatori con problemi di Covid, la maggior parte di noi ha una famiglia. Sono vaccinato, con la doppia dose. Ho il green pass ma non posso lavorare. Sembriamo degli appestati quando i contagi dovrebbero aver riguardato solo un box, già chiuso”.