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Gli studenti universitari occupano la mensa di via Trentino a Cagliari. Nel mirino c’è il nuovo menù, proposto dall’Ersu, per fronteggiare la chiusura delle cucine. Panini, yogurt, affettati monoporzione, acqua e frutta. Fine. Tutto un’altro tipo di cibo rispetto a qualche mese fa, quando c’erano un primo, un secondo e un contorno. Più pane. Adesso è rimasto solo quest’ultimo, eventualmente da farcire con mortadella o salame. E per i vegetariani, banane e una bottiglietta d’acqua. Qualcosa dovrebbe cambiare dalla prossima settimana, come ha spiegato il presidente dell’Ersu Michele Camoglio, davanti a oltre cento studenti furiosi: “”È una situazione nata dall’emergenza, abbiamo fatto di tutto per riaprire a luglio e ci siamo riusciti. Ma abbiamo dovuto fare un braccio di ferro con la ditta del servizio mensa. La discussione è partita da situazioni inaccettabili, era abituata a fornire 1200 pasti al giorno si è vista richiamata per fornirne solo trecento. Ci ha sommerso di richieste di indennizzi, pretendendo mille pasti pagati in ogni caso. In questo tira e molla fatto per tutto giugno, la soluzione migliore è stata quella del pasto d’asporto, i protocolli non prevedevano di assieparsi nelle varie mense”, afferma Camoglio. “L’asporto col pasto freddo ci sembra la soluzione giusta. Possiamo migliorare, ho parlato col direttore responsabile della ditta, Pedrazzini. Hanno capito che la fornitura fatta è inadeguata, i panini restano sino a questa settimana. Da lunedì arriveranno altri pasti, freddi. Le cucine riapriranno a settembre”.
Ma gli universitari, sin da prima delle parole di Camoglio, hanno avanzato richieste ben precise: “Ennesima presa in giro nei confronti degli studenti da parte dell’Ente, dopo la promessa della riapertura della mensa il menù è quella di pane e affettati. Chi paga davvero il prezzo più alto di questo provvedimento sono gli studenti delle case, con le cucine chiuse”. Soffrono “anche i lavoratori della mensa, vogliono ritornare a lavorare”, spiega uno degli studenti promotori della protesta, Andrea Frau. Progetto Studenti, con un post su Fb, sostiene che “a pranzo è stato dato un sacchetto a chi ha prenotato il pasto il giorno prima entro le 15, con dentro due panini, uno yogurt e altre cose, tra cui affettato monoporzione. Per chi non può mangiare carne, no problem: pane e banane per una settimana. Basta guardare le facce degli studenti e le lacrime agli occhi per capire che la situazione è invivibile, con un presidente che afferma di essere un presidente dell’Ersu e non è tenuto a garantire i diritti degli studenti”. Decine di studenti, poi, hanno deciso di occupare, per protesta, la mensa di via Trentino.