Cagliari, gli agronomi: “Gli alberi sono una risorsa della città che va tutelata e gestita”

“È necessario che i Comuni provvedano a effettuare un censimento degli alberi tramite GIS con relativa analisi della stabilità” afferma Micaela Locci dott. Forestale, Vicepresidente dell’Ordine dei dottori Agronomi e dottori forestali della provincia di Cagliari


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I fatti accaduti nei giorni scorsi, relativi a crolli di alberi, richiedono una attenta riflessione sull’argomento.

Le problematiche strutturali degli individui arborei si accentuano in ambito urbano dove, gli stessi sono spesso costretti a vivere in spazi ristretti e non sempre adeguati.

“È necessario che i Comuni provvedano a effettuare un censimento degli alberi tramite GIS con relativa analisi della stabilità” afferma Micaela Locci dott. Forestale, Vicepresidente dell’Ordine dei dottori Agronomi e dottori forestali della provincia di Cagliari.

“Attraverso tali strumenti è possibile conoscere, in qualsiasi momento, quanti e quali alberi si trovano in città, quando è stata effettuata l’ultima verifica e quali saranno gli interventi manutentivi necessari in futuro. Un sistema informativo unico per la gestione e l’aggiornamento dei dati.

Le problematiche che ci troviamo ad affrontare in questo ultimo periodo sono il frutto di una gestione delle alberature che ha dovuto convivere con la riduzione delle dotazioni finanziarie dedicate al verde, che costringono i Comuni a intervenire solo in caso di emergenza e a tralasciare una corretta e costante manutenzione preventiva.

L’albero è un bene che necessita di essere gestito da personale tecnico qualificato attraverso un continuo monitoraggio nel tempo, la cui frequenza dipende dalla stabilità dell’albero in esame.

Il metodo VTA “Visual Tree Assesment” o verifica di stabilità degli alberi consente l’identificazione degli alberi a rischio statico attraverso due tipologie di analisi: visiva e strumentale. 

Prevede l’osservazione e la rilevazione di eventuali anomalie presenti sulle varie parti degli alberi (radici, tronco, chioma), attraverso le quali è possibile valutare le problematiche biomeccaniche di ciascun albero.

Qualora l’analisi visiva suggerisca una più approfondita ispezione, si ricorre all’analisi strumentale per descrivere le lesioni a livello quantitativo e che permette di valutare le operazioni di messa in sicurezza della pianta o l’eventuale abbattimento. A conclusione dell’analisi di verifica di stabilità si procede con l’assegnazione di classi di propensione al cedimento dalla n. 1 “Trascurabile” per la quale è opportuno un controllo visivo periodico (non superiore a cinque anni) alla n. 5 “Estrema” nella quale si inseriscono i soggetti per i quali il rischio di schianto è elevatissimo, il consolidamento è insufficiente e per i quali è necessario l’abbattimento.

La valutazione delle alberature richiede alta professionalità e deve definire la pericolosità ovvero la probabilità che un albero ha di subire un cedimento; la vulnerabilità ovvero il rischio che ne segue in funzione del contesto in cui si trova e deve individuare le pratiche colturali migliori da adottare per ridurre o prevenire tali problematiche”

“E’ necessario, per la giusta valutazione delle condizioni di stabilità degli alberi, rivolgersi a professionisti con competenze tecniche e scientifiche specifiche con comprovata esperienza in materia” aggiunge Ettore Crobu, dott. agronomo Presidente dell’Ordine dei dottori Agronomi e dottori forestali della provincia di Cagliari

“La gestione delle alberature richiede attenzione costante e non occasionale che va pianificata e si basa su alcune condizioni imprescindibili: sono necessari strumenti normativi per la tutela dell’albero; deve essere stanziato un Budget minimo per garantire la gestione ed il rinnovo del patrimonio arboreo; devono essere previste Risorse umane specificatamente dedicate sia numericamente che come professionalità con costante e continuo aggiornamento.

L’abbattimento di un albero si rende necessario solo quando i fattori pericolosità e vulnerabilità sono elevati. Tale decisione si scontra spesso con l’opinione pubblica o alcuni gruppi ambientalisti che non sempre riescono a comprenderla, tralasciando che, laddove ciò avviene, è a seguito delle risultanze di attente analisi che attestano un rischio troppo elevato per l’incolumità dei cittadini.

Concludo ricordando che dal 16 febbraio 2013 è in vigore la legge n.10  “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, che riconosce l’importante ruolo che gli alberi esercitano in ambito urbano rendendo strategica per qualsiasi amministrazione comunale la conoscenza dettagliata del proprio patrimonio arboreo. La legge, molto spesso ignorata, prevede che tutti i Comuni sopra i 15.000 abitanti si dotino di un catasto degli alberi e che per ogni bambino nato o adottato nei comuni sopra ai 15.000 abitanti venga piantato un nuovo albero”, sarebbe necessario che nella pianta organica delle amministrazioni comunali siano presenti i dottori agronomi e dottori forestali al fine di pianificare e gestire meglio la problematica.


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