Cagliari, gli abitanti di Giorgino pronti alla guerra: “No al rigassificatore e sì ai casotti”

Il progetto che prevede la costruzione di uno stabilimento per lo stoccaggio del gas liquido nell’area tra il Villaggio Pescatori e Santa Gilla potrebbe essere presto realtà. Molti cagliaritani in rivolta: “In caso di incidente ci sarebbero disastri per chilometri. La spiaggia deve essere un biglietto da visita per una città turistica, basta con i soldi regalati alle multinazionali”. GUARDATE il VIDEO


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Il rigassificatore che dovrebbe sorgere a Giorgino, a poca distanza dalle abitazioni del Villaggio Pescatori? “Mai e poi mai, c’è un rischio grandissimo per tutta la città”. I residenti del rione vista mare scendono in piazza contro il mega impianto previsto dalla società IsGas: mancherebbero solo un paio di firme prima di poter iniziare a costruire e, dopo aver lanciato un appello all’ex sindaco Zedda, adesso arriva il nuovo sos all’attuale primo cittadino Paolo Truzzu. In quaranta si sono dati appuntamento sotto il palazzo del Comune in via Roma, con tanto di cartelli con poche ma chiare parole: “No al rigassificatore”. Il progetto milionario – due anni fa ballavano settantotto milioni di euro – prevede la realizzazione di uno stabilimento dove conservare gas naturale allo stato liquido. “Zero rischi”, così avevano detto dai vertici della IsGas. Ma residenti e attivisti “green” ribaltano tutto: “Macchè nessun rischio, vorrebbero costruirlo in un’area tutelata, quella di Santa Gilla, perchè è un’oasi faunistica”, afferma Angelo Cremone di Verdes. “Quella zona va riqualificata turisticamente, creando percorsi che la colleghino col resto di Cagliari e mettendo tanti casotti nella spiaggia di Giorgino”.

 

“Qui vorrebbero portare ventiduemila tonnellate di gas, una follia pura. I rischi sono alti, se dovesse succedere un incidente rilevante l’impianto creerebbe un disastro nel raggio di tre chilometri, una palla di fuoco che ci farebbe sparire tutti. Il rigassificatore porta soldi solo alle multinazionali dal gas, da qui ai prossimi venti anni dovremo eliminare i fossili come il gas”, osserva Cremone, “quei soldi pubblici vanno utilizzati per salvare il pianeta, dandoli a tutti i cagliaritani affinchè possano crearsi dei piccoli impianti fotovoltaici per cucinare e avere fresco e caldo. Cagliari deve dare il suo contributo, impedendo che si utilizzi il gas, no anche alla dorsale che costa un miliardo e duecento milioni di euro”.