Due uomini aggrediti, ma i pestaggi sembra siano anche di più. In due casi, però, la pista seguita dagli investigatori è quella dell’omofobia: chi è stato pestato il 14 e il sedici giugno, in un caso nel parcheggio Cuore e nell’altro nell’ex Arena grandi eventi, fa parte di quella vasta galassia di persone che sa che lì, in quello spicchio vista mare del rione cagliaritano di Sant’Elia, è possibile fare incontri omosessuali. Le indagini della procura vanno avanti, nel mirino c’è un uomo, palestrato e tatuato, che vive proprio nel quartiere. I residenti, però, non si scompongono: “Gli incontri omosessuali lì? Ci sono sempre stati, esistono le persone tranquille e quelle che danno problemi”. Un po’ il segreto di Pulcinella, insomma. Ma guai a far passare Sant’Elia per un rione nel quale un gay non dovrebbe sentirsi al sicuro. Gabriella Paderi, pasionaria di Sant’Elia, in prima linea da sempre per il bene del quartiere, non resta stupida: “Da residente dico che non ho paura, il massimo del pericolo può essere che ti possano bruciare l’auto. Quella zona è frequentata da omosessuali, ma arrivano da tutta Cagliari. Tra loro ci sono anche uomini sposati, chi guida i macchinoni”. Insomma, non esiste certo un identikit unico, anzi. La Paderi racconta di essersi trovata di fronte, più volte, a situazioni spiacevoli: “C’era un uomo, qualche mese fa, che stava facendo nudismo nella spiaggetta. Ho scattato una foto alla targa dell’auto e l’ho denunciato. Sulle aggressioni omofobe, posso pensare che si tratti di questioni che non toccano il nostro rione, anche perchè arrivano uomini anche da altre zone della città e dalla provincia. Come in tutte le realtà, ci sono persone tranquille e non tranquille”.
Un’altra bandiera, in tutti i sensi, del rione, è Billo Vistosu: “Nel nostro quartiere non facciamo discriminazioni, ci manca solo avere l’etichetta di rione omofobo”. Giura di non aver saputo nulla sulle due aggressioni avvenute nella zona del litorale: “L’ho letto da voi, bisogna vedere se è stata detta tutta la verità: ci sono i carabinieri e la procura che stanno facendo le indagini”, osserva Vistosu. “Qui, da sempre, chiunque può vivere tranquillamente e nessuno, per quanto mi riguarda, deve sentirsi in pericolo”.