Cagliari sceglie il bipolarismo, la maggior parte dei voti vanno a Massimo Zedda e Alessandra Zedda, col primo che vince a valanga. Giuseppe Farris sperava di essere uno dei protagonisti del ballottaggio ma le urne consegnano un risultato molto differente dai progetti: “È stato scelto il centrosinistra, un’esperienza di governo già vissuta. I cittadini si sono dimenticati dell’Anfiteatro romano chiuso da tredici anni e di chi ha introdotto i mastelli in casa e le piste ciclabili che hanno soppresso i parcheggi li ha introdotti Zedda e, poi, li ha proseguiti Truzzu”, ricorda Giuseppe Farris. Ogni voto è utile, restando sopra il 3 per cento entrerà in Consiglio comunale. Farris rivendica la paternità di tutti i grossi temi affrontanti durante la lunga campagna elettorale: “Noi abbiamo raggiunto un risultato, i temi introdotti cinque mesi fa sono diventati quelli della campagna elettorale. Sono le domande che anche i rappresentanti dell’informazione hanno posto, e che erano scomparse. Abbiamo innovato la comunicazione, si parla anche di beni identitari. Da questo punto di vista abbiamo raggiunto questo risultato”.
“Noi porteremo avanti le battaglie della campagna elettorale, da qui non ci sposteremo di un millimetro, è evidente. Tutto ciò che abbiamo fatto l’abbiamo fatto in forza di ideali e in modo convinto”, rimarca Farris, “oltre all’essere stati tra la gente, con la gente e per la gente”.