Cagliari, emergenza in pieno centro: “Tentati furti e rapine, vogliamo più polizia e telecamere”

Vetrine spaccate e case svaligiate, sos dalla centralissima via Paoli. Commercianti molto preoccupati, Ilaria Kalb: “Ho messo un cancelletto, servono più ronde: non possiamo pagarci le guardie giurate”. Gabriella Sulis: “Trecento euro di danni, i ladri non so cosa volessero rubare: ormai non lasciamo più i soldi nelle casse”. GUARDATE le VIDEO INTERVISTE


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Da settimane vivono nella tensione, hanno denunciato ma non è cambiato nulla. O quasi. I commercianti di via Paoli a Cagliari e delle vie limitrofe, in pieno centro città, non sanno davvero più a quale santo votarsi. C’è chi è stato, se così, si può dire, fortunato, e ha dovuto ripagare un vetro rotto o farsi una corsa di notte per evitare che i malviventi mettessero a segno il colpo. Ma anche chi è stato derubato in pieno. La tensione si taglia a fette e i negozianti non ce la fanno più e hanno scelto, attraverso Casteddu Online, di lanciare un appello: “Vogliamo più controlli”. Ilaria Kalb, 36 anni, ha un negozio di articoli marini: “Hanno tentato di entrare nel negozio la notte di Sant’Efisio, nonostante ci sia un cancello che ho messo proprio per scongiurare rapine. Sono arrivata di corsa perché ha suonato subito l’allarme e ho notato un gruppo di uomini, tutti appostati, che guardavano ogni mio movimento. Altri miei colleghi, un gelataio e un rivenditore di dolci, sono stati rapinati, e in zona hanno anche svaligiato un appartamento”, racconta la Kalb. “La polizia mi ha detto che stanno facendo il possibile, ma che sono sotto organico. Non possiamo pagarci le guardie notturne, il sindaco Truzzu deve fare fare più controlli e mettere le telecamere nella strada. Vogliamo più ronde da parte delle Forze dell’ordine, abbiamo paura”.
Chi si sta leccando le ferite più fresche è Gabriella Sulis. Il suo negozio di abbigliamento affaccia su via Paoli e ha l’ingresso all’inizio di via Carducci: “Una vetrina sfondata due sere fa, i ladri sono fuggiti a mani vuote perché hanno fatto troppo rumore e qualcuno ha subito chiamato la polizia. I sensori di sicurezza, collegati a un istituto di vigilanza, non hanno funzionato. Ho dovuto pagare più di trecento euro per farne mettere uno nuovo”, afferma. “Non so che cosa volessero rubare, ormai nessuno tiene più i soldi dopo la chiusura”. Insomma, si abbassano le serrande ma, prima, le casse vengono assolutamente svuotate. “, È chiaro che in zona servono più controlli e vigilanza, gli stessi poliziotti mi hanno detto che sono in pochi e non riescono ad essere sempre presenti ma intervengono solo quando capitano le emergenze”.


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