Non sono fatte d’oro ma di gomma, e non ci si sbaglia di sicuro perchè sono, appunto, gomme. Meglio, ruote. Quelle delle automobili, a Cagliari e Quartu, costano ormai un occhio della testa. E i clienti, per i meccanici, non mancano: chi deve utilizzarla per lavoro o motivi urgenti non può rinunciare all’automobile, e il portafoglio si svuota molto rapidamente. Tutta colpa delle troppe strade disseminate di buche e crateri. Una foratura, o un cerchio che si fila, non è un disguido che avviene per magìa, ma per le condizioni disastrose di tante vie: “A Cagliari il terribile viale Merello, poi tutte quelle del mio rione, Sant’Avendrace, e pure San Michele. A Quartu? Tutte quelle del centro, ho qualche cliente che arriva anche da lì”. Nicola Zuddas, da 34 anni, ha un’officina proprio all’inizio del viale incastonato tra viale Trento e via Po: “Una ruota piccola, cioè per un’auto come una Matiz, per capirci, costa sessantacinque euro. Ma più si sale di grandezza più aumenta il prezzo: per un Suv o un macchinone una singola ruota, nuova di zecca, l’automobilista mi deve dare anche 200 o trecento euro”.
Soldi che vanno pagati, ovviamente: “Chiedono tutti lo sconto, cerco di fare il possibile ma senza esagerare”. Ma sono comunque tanti soldi. Un particolare che non fa certo sobbalzare dalla sedia Zuddas: “Non è certo colpa mia, sono le aziende produttrici che fanno listini e prezzi, devo farci ovviamente un ricarico per guadagnare. La colpa dell’aumento del costo delle ruote? Del Governo, e di chi altri? La gente non si è accorta che è aumentato tutto, a partire dal cibo?”. Difficile dargli torto, effettivamente.
Ma non è nemmeno possibile arrivare quasi a dover accendere un mutuo per sostituire quattro ruote: “Ci sono clienti che arrivano da me con la ruota, comprata usata, sottobraccio, e mi chiedono di montargliela. Lo faccio senza problemi, chiedo 15 euro. Ma un copertone vecchio non sarà mai come uno mai utilizzato. C’è anche chi le compra online, in quel caso bisogna sapere che va aggiunto il costo per il montaggio”. Che, per essere davvero sicuro, può essere fatto solo da un meccanico competente: “Gli affari non vanno male”, ammette Nicola Zuddas. “Ma non me la passo certo divinamente. Ho dovuto fare tagli, avevo un collaboratore e ora sono tutto solo, nella mia officina. Il Governo ha tagliato la possibilità di pagare con i voucher, assumere una persona significa spendere anche il triplo di quello che è lo stipendio reale. Oggi, con la crisi assurda che c’è, è un qualcosa di impossibile”.