Cagliari, droga nascosta in ascensore e spaccio “a domicilio”: in cella i capi di due gruppi criminali

Una palazzina di via Tevere “controllata” per vendere droga, un gruppo di pusher utilizzati per spacciare nelle viuzze della Marina. In manette i vertici di due bande di spacciatori di coca, hascisc e marijuana: ecco i loro nomi


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Sono finiti in manette Andrea Murru, cagliaritano del 1984, pregiudicato, e Jonathan Pirina, 29enne di Cagliari. Sono loro, stando alle indagini eseguite dalla polizia, i “capi” di due gruppi criminali che, negli anni, erano riusciti a spacciare droga tra San Michele, Is Mirrionis e la Marina. Due gruppi distinti, ai quali gli agenti della squadra mobile, coordinati dal dirigente Roberto Pititto, sono arrivati grazie a lunghe e meticolose indagini. L’operazione “Marina Express” era iniziata nel 2017: già tra dicembre 2017 e gennaio del 2018 gli investigatori della seconda sezione della squadra mobile avevano arrestato 15 persone e sequestrato quasi cinque chili di droga tra cocaina, hascisc e marijuana, oltre a ventimila euro in contati. Ma le indagini erano andate avanti. Andrea Murru, uno degli arrestati, era riuscito a controllare totalmente la “piazza” di spaccio di una palazzina di via Tevere 20: “La droga era nascosta nel vano dell’ascensore, inutilizzabile per tutti gli altri condomini”, precisa, durante la conferenza stampa, il capo della squadra mobile Roberto Pititto, che da oggi lascia la questura di Cagliari per andare a dirigere la squadra mobile di Bologna. Il pregiudicato era riuscito a creare una rete di spacciatori, che lavoravano “protetti” da alcune vedette.

E, durante le indagini, è emersa la vicinanza tra un componente del gruppo criminale e Jonathan Pirina, aiutato in tutto e per tutto dalla sua compagna: un “grossista” della droga che era riuscito a gestire un gruppo di spacciatori che vendevano droga nei vicoli del rione della Marina. Alcuni pusher, in sella a auto e moto, in modalità “pony express”, vendevano la droga ai clienti fidelizzati, che li contattavano grazie a dei numeri di cellulare dedicati e, spesso, intestati a persone inesistenti. Andrea Murru e Jonathan Pirina sono stati arrestati ieri e si trovano nel carcere di Uta. Nelle lunghe indagini, che hanno appunto portato anche ad altri arresti negli ultimi anni, tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018 era stato anche arrestato, in flagranza, Cristian Viola, il principale fornitore di cocaina. E, grazie a quell’arresto, gli investigatori erano riusciti a ottenere tutta una serie di riscontri oggettivi, oltre a conversazioni intercettate, che hanno permesso di sgominare le due bande. Sono 24, a oggi, gli indagati.


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