Cagliari, dopo la multa di 5mila euro lo sfratto: “Non posso più vendere gelati nemmeno a Calamosca”

La disperazione totale del gelataio torinese Giuseppe Simone. Multato per essere rimasto fermo più di due ore a riempire coni e coppette, ha ricevuto l’avviso di “sfratto” dal viale: “Per Truzzu e la sua giunta siamo visti come ‘zingari’ che devono essere relegati in zone deserte. In Sardegna ho subìto anche intimidazioni di titolari di locali perchè, a detta loro, disturbavo: penso proprio che non tornerò più a lavorare nella vostra regione”


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A giugno la multa di 5mila euro per essere rimasto fermo a vendere gelati nello stesso punto per più di due ore. Qualche ora la comunicazione da parte del Comune di Cagliari: “Oltre la spaventosa multa, mi è stato comunicato dalla polizia Municipale di Cagliari che anche quella zona, essendo balneare come il Poetto, è vietata al commercio itinerante. Questo si aggiunge alle centinaia di vie vietate del centro storico”. Così Giuseppe Simone, gelataio torinese che racconta di avere investito tutti i suoi risparmi per fare business in Sardegna, si ritrova all’angolo e attende che il calendario segni il 23 settembre prossimo “perchè, quasi, sicuramente, andrò via dalla Sardegna e non ci tornerò mai più. Dovrò licenziare, a malincuore, la collaboratrice che ho assunto con contratto regolare. Per Truzzu e la sua giunta siamo visti come ‘zingari’ che devono essere relegati in zone deserte”, aggiunge Simone sulla pagina ufficiale Instagram della sua attività food. “Peccato che paghiamo le tasse come tutti gli altri e abbiamo diritto anche noi di lavorare”. Le regole, però, per quanto stringenti, vanno rispettate.
“Me ne andrò via molto probabilmente, a fine stagione, dalla Sardegna, per tornare in Piemonte. Poi andrò a lavorare in altre regioni e non nella vostra”, si sfoga il gelataio, “troppa burocrazia e troppi problemi, lavorare è difficilissimo in queste condizioni. Giuseppe Simone ha girato in lungo e in largo l’Isola: “E ho subìto anche varie intimidazioni da parte di titolari di altre attività che mi hanno detto di non posizionarmi vicino alle loro vetrine perchè, a detta loro, disturbavo”. Ultimo ma importante dettaglio: “Ho fatto ricorso contro la multa salatissima che mi hanno fatto a giugno, spero di vincerlo”.


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