Cagliari, disperazione a Medau Su Cramu: “Finiremo in strada con una bimba e due disabili”

La preoccupazione di una delle famiglie che, salvo “miracoli”, si vedranno abbattere la propria casa. Mario Bruno, capofamiglia 76enne, trema all’idea: “I miei figli sono entrambi disabili, sono anche disposto a pagare un affitto pur di salvare ciò che ho costruito. Non voglio dormire dentro una macchina”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA


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A Medau su Cramu il tempo sta per scadere: le case costruite dopo il 1979 sono destinate a essere rase al suolo. Il comune è pronto, se necessario, ad agire insieme alla Procura. Tra chi ha ricevuto il “messaggio” dal servizio Edilizia privata c’è anche la famiglia Bruno. Mario, il capofamiglia, una vita trascorsa a fare il telefonista, ha 76 anni e vive della sua pensione: “Ho costruito l’abitazione senza chiedere nulla a nessuno, pagando sempre le tasse. Adesso vogliono abbatterla, dicendomi che è abusiva, ma non potevano dirmelo prima? Avrei avuto il tempo per mettere soldi da parte e rifarmi una vita”, afferma, con gli occhi persi all’orizzonte, l’anziano. “Qui vive anche la mia compagna mia nuora, una bimba di quattro anni e due figli”. Una è femmina, “ed è disabile grave”. Anche il maschio, Antonio, ha una disabilità del settanta per cento: “La situazione è tesissima, l’avviso del Buras del 1979 non è ufficiale, è un censimento regionale sull’inedificabilità, certificato poi in Gazzetta ufficiale nel 1992. Si stanno aggrappando a tutte queste situazioni”, sostiene il giovane.

Suo padre è disperatissimo: “Nessuno si vergogna di ciò che sta per capitare? Non voglio finire a dormire dentro una macchina. Se vogliono, possono confiscarmi la casa e farmi pagare un affitto, se l’accettano sono anche disposto a regalarla al Comune o all’Ente parco, ma devono darmi una casa comunale”, dice ancora il settantaseienne, “alla mia età non posso ricominciare daccapo con la pensione che ho”.


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