Il paesaggio di Cagliari sfregiato da 5 anni: il grande mistero dell’hotel Mediterraneo

Cinque anni fa il via ai lavori di riqualificazione dell’albergo di viale Diaz. Già il bar e il self service ma dopo pochi mesi si blocca tutto. Finanzieri russi implicati nella vicenda. Il caso sarà discusso martedì in consiglio comunale


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hotel mediterraneo

Era uno dei migliori hotel della città. Chiuse 5 anni fa per lavori di riqualificazione. Ma da allora è un rudere che sfregia una delle zone più belle della città, quella di piazza dei Centomila tra la basilica di Bonaria (forse il simbolo del capoluogo) e il mare. E il perché è ancora un mistero. Sulla vicenda dell’hotel Mediterraneo di viale Diaz è stata depositata un’interrogazione in consiglio comunale (prima firmataria Francesca Ghirra) che sarà discussa probabilmente martedì.

La storia. L’albergo chiude nel settembre 2013 e la riqualificazione viene autorizzata un anno dopo. Il 29 settembre 2014 l’inizio dei lavori: termine previsto per la conclusione 3 anni. Ma dopo pochi mesi durante i quali vengono demoliti solo il bar e il self service le operazioni si bloccano. E tra viale Diaz e viale Colombo resta in piedi un rudere che presto si riempie di spazzatura.

Il Comune concede alla società proprietaria (la Reistar) una proroga di un anno per portare a termine la riqualificazione (conclusione prevista per il settembre 2018) e vengono sistemati esternamente dei teli per coprire le parti demolite e restituire un po’ di dignità e decoro alla zona.

Ma da ormai 5 anni l’hotel giace in stato di abbandono, sfregiando un’area urbana di grande pregio paesaggistico. L’interrogazione dei consiglieri del centro sinistra chiede alla giunta Truzzu di fare luci su lavori e tempistica. E chiede se sono stati presi contatti con la proprietà e cosa il Comune intenda fare per accelerare i lavori.

I russi. La proprietà dell’immobile e la gestione dell’attività alberghiera dell‘Hotel Mediterraneo sono suddivise dall’estate del 2013  tra due società, la Reiservice Srl e la Reistar Srl. Entrambe fanno capo ad amministratori e soci russi. Protagonista in entrambe le società è stato Vitaly Khomiakov. Ma a collegare Cagliari con i misteri dell’alta finanza russa è il nome del socio di maggioranza della Reistar, tale Dmitri Goloshchapov, imprenditore che risulterebbe avere appena 24 anni. Dmitri è figlio di Konstantin Goloshchapov, direttore di Smp Bank, la banca di proprietà dei fratelli Boris e Arkady Rotenberg, tra i più influenti uomini d’affari della Russia e amici inseparabili del presidente Vladimir Putin.

Nel settembre del 2014 l’Autorità giudiziaria italiana ha di fatto bloccato tutte le operazioni finanziarie in Italia di Arkady Rotenberg nell’ambito dell’attuazione di provvedimenti sanzionatori adottati dall’Unione Europea. Nello stesso periodo si sono interrotti per sempre anche i lavori di ristrutturazione all’Hotel Mediterraneo. Tutto lascia pensare che il flusso di denaro si sia bloccato a causa del provvedimento giudiziario, anche se Rotenberg ufficialmente non compare in nessuno dei documenti a disposizione. Rileva poi un ulteriore elemento che lascia ipotizzare un legame tra le due vicende: l’identità di una professionista che ha lavorato a Roma per i Rotenberg e a Cagliari per il Mediterraneo, l’architetto Carmen Etzi che ha progettato il Luxury Hotel di Roma sequestrato a Rotenberg nel 2014 e incaricata della parte architettonica della ristrutturazione del nostro Hotel Mediterraneo.


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