Cagliari, “più poveri dopo il Covid: chi ha il reddito di cittadinanza farà il guardiano o il giardiniere”

Più di 5mila cittadini usufruiscono del bonus, Truzzu: “Dovranno lavorare”. Ma non basta: “Dobbiamo trovare altri fondi per le nuove povertà, soprattutto quelle nate dalla crisi della pandemia”


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I lavori di utilità sociale che dovranno svolgere gli oltre 5mila cagliaritani beneficiari del reddito di cittadinanza? “Guardiano, giardiniere”, ma potranno anche “occuparsi delle pulizie”. Così il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, che interviene dopo l’approvazione bipartisa della mozione della consigliera d’opposizione Anna Puddu (Progressisti Sardi), che impegna la Giunta a dover finalmente passare a quella “fase due”. Cioè: i soldi sono erogati ogni mese, adesso chi li riceve deve impegnarsi in lavori sociali o di volontariato. “Ho apprezzato il voto bipartisan dell’Aula su temi così sensibili. Pur con visioni differenti sugli strumenti da utilizzare”, afferma Truzzu, riferendosi proprio al reddito di cittadinanza, “possiamo fare tratti di percorso comunale. Alcune delle proposte contenute le aveva già messe in pratica” l’assessora comunale delle Politiche sociali, “la Lantini”, Ma il sindaco guarda anche oltre.

“Dobbiamo trovare ulteriori fondi anche per le nuove povertà, specie quelle nate dalla crisi pandemica. L’amministrazione comunale è in campo per aiutare, tamponare e migliorare la vita di tutti i soggetti che oggi soffrono. Aiutare chi è in difficoltà è il nostro obbiettivo principale. Ci sono tanti nuovi poveri per il Covid-19”.