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Il Corso Vittorio delle polemiche e lamentele è tanto lungo quanto costellato di “varianti”, a livello di proteste. All’angolo con via Tigellio, da ventidue anni, Mauro Mulas è il titolare di una tabaccheria. “Gioca” nel doppio ruolo di commerciante e residente, e la rabbia è quindi moltiplicata: “È come se fosse pedonale anche qui, tra la Ztl in via Mameli e i parcheggi spariti è praticamente chiusa al traffico. Impossibile arrivarci, mancano tutti i servizi essenziali, come i pullman. La Giunta comunale se ne frega di noi, Zedda dovrebbe essere il “padre” di tutti i cittadini ma non è nemmeno un nipote”, afferma duramente Mulas.
La rivoluzione della strada pedonale inizia tre anni fa: “La rovina totale, le case sfitte aumentano perché la gente va via, c’è un degrado totale tra alcol e droga che riaffiora per colpa dei locali notturni. Le automobili vengono rovinate, ci sono pure donne che urinano in mezzo alla strada alle cinque del mattino e ragazzine di quattordici e quindici anni ubriache, buttate in giro. Zedda deve prendere atto di queste cose, non pensare solo al divertimento. Il Corso Vittorio può essere chiuso al traffico dalle ventuno, non tutto il giorno”.
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