Contestazione per Giorgia Meloni alla Marina. La leader Fdi a Cagliari per la campagna elettorale ha improvvisato un comizio sotto il palazzo Consiglio regionale in via Roma. E nel bel mezzo del discorso, uno dei presenti le ha rimproverato la firma della Convenzione di Dublino (che fissa la permanenza dei profughi nel paese dove viene presentata la domanda di asilo) e l’alleanza con Berlusconi. La Meloni ha battibeccato col contestatore e l’ha liquidato con “i centri sociali mi fanno tenerezza”.
Prima della leader Fdi in via Roma hanno parlato il consigliere regionale Paolo Truzzu che parlato di rione marina “rilanciato da Delogu e Floris e che oggi soffre di insicurezza dimenticato dalle istituzioni e caratterizzato dalla presenza criminale di tanti immigrati” e il portavoce Salvatore Deidda che ha accusato il governo regionale che avrebbe “sottovalutato l’ondata migratoria: commercianti sanzionati e occhi che si chiudono su ambulanti abusivi”.
Poi la parola alla Meloni che ha fatto appello ai “patrioti. A quelli che non vogliono delocalizzare ed emigrare. Da qui i sardi non vogliono scappare, i sardi qui devono diventare ricchi e poter crescere i loro figli. La zona franca è fattibile ed è un diritto della Sardegna che deve competere con le altre regioni italiane grazie anche alla continuità territoriale. Mentre l’unica risposta che dà la sinistra è l’immigrazione”. C’è anche la soluzione al “problema sbarchi, all’interno dei quali si possono infiltrare cellule jihadiste come ha detto Frontex, confermando quanto sosteniamo da anni. Gli sbarchi si possono fermare con missione europea sulle coste della Libia e da lì hotspot per sistemare i rifugiati nei paesi dell’Unione Europea: perché il problema dell’Itali è il Pd non le coste”. Confermato il sì al crocifisso nelle aule e stoccata a Napolitano “già all’opera per il governo con Gentiloni e Minniti”.