Cagliari come Lione:”Tre euro di ricadute per ogni euro sulla Cultura”

La proposta di Nessun Dorma: “Zedda ha umiliato i lavoratori del Lirico, noi proponiamo di seguire il modello francese che produce posti di lavoro. Ecco come”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Cagliari come Lione, la città francese dove la cultura produce 3 euro di ricaduta sul territorio per ogni euro di denaro pubblico investito. E’ l’obiettivo di Alessandro Sorgia, capolista di Nessun Dorma, una delle sigle che sostengono la candidatura di Piergiorgio Massidda nella corsa alla carica di sindaco di Cagliari. Creare lavoro e sviluppo attraverso la musica, il cinema e le arti è possibile. Se poi a questo si lega la valorizzazione turistica di una città che vanta bellezze paesaggistiche e ambientali invidiabili, ecco che il modello d’Oltralpe può diventare vincente anche nel Golfo degli Angeli. A patto che si si cominci a considerare strategico un settore che la giunta uscente guidata da Massimo Zedda ha gestito non senza contraddizioni e lacune. «I casi del Teatro Lirico e dell’anfiteatro romano destano perplessità», osserva Sorgia, che individua nella crisi della più grande azienda culturale sarda e nel monumento di viale fra Ignazio, chiuso e abbandonato, due macchie che hanno segnato fino ad oggi la pianificazione cittadina delle attività legate alle arti e allo spettacolo.

 

«Se per Zedda musicisti e maestranze del Lirico non sono lavoratori degni di essere tutelati e valorizzati – sostiene Sorgia –, per noi sono risorse da cui non si può prescindere nella nostra idea di gestione delle politiche culturali della città». Alessandro Sorgia e la lista Nessun Dorma (citazione pucciniana trasformata in invito all’azione), vogliono invece ripartire dal Lirico per impiantare a Cagliari un modello di sviluppo che altrove ha dato buoni frutti. «Il modello non può che essere Lione», spiega Sorgia.

 

Un sistema, quello applicato all’Opéra national de Lyon, studiato dagli economisti: il teatro francese, che si sostiene principalmente con i fondi erogati da Comune, Stato e Regione, riesce a moltiplicare per tre ogni euro ricevuto. In questo modo, a fronte di 29 milioni di euro di finanziamenti pubblici, le ricadute economiche superano gli 80 milioni.

 

Il caso di Lione è stato oggetto di uno studio commissionato nel 2011 alla società Nova Consulting dallo stesso teatro francese, ma non si tratta di un caso isolato. Che la cultura generi ricchezza è un fatto assodato fra gli economisti: uno schiaffo a chi sostiene che con i musei, i teatri e le sale da concerto “non si mangia”. «Il Lirico sarà il motore principale del nostro progetto di sviluppo turistico e culturale, insieme al rilancio dell’anfiteatro romano come luogo aperto agli spettacoli di livello internazionale», annuncia Sorgia. Che pensa, in sintonia con il candidato sindaco Piergiorgio Massidda, a un grande “polo delle arti”: «Pensiamo a un grande centro di elaborazione di idee, progetti e soprattutto a una scuola civica delle arti, dove sia possibile studiare la musica, il cinema, il teatro e le arti figurative».

 

Un sistema capace di generare indotto sul territorio, in termini di ricadute economiche e posti di lavoro. «Cagliari possiede tutti i requisiti per creare e ospitare produzioni artistiche di livello internazionale, in particolare in ambito musicale – sostiene Sorgia – ma occorre pensare in grande. Per accedere ai finanziamenti europei serve una progettualità a medio e lungo termine che fino ad oggi è mancata nella visione strategica degli attuali amministratori: è un requisito fondamentale anche per attrarre investitori privati». Insomma Cagliari, scommettendo su cultura e turismo, potrebbe diventare una nuova Salisburgo, Lucerna o Baden Baden, «purché abbandoni la politica del respiro corto e della casualità».

 


In questo articolo: