Cagliari circondata da mega centri commerciali: “I negozi moriranno, il prossimo sindaco faccia arrivare più auto”

L’apertura, tra due anni, dell’ennesimo colosso commerciale, a Elmas, fa tremare sempre di più chi ha un’attività commerciale nel capoluogo sardo: “Gli affari continueranno a crollare, tutti vanno dove ci sono migliaia di parcheggi”. Sos al successore di Truzzu: “Non pensi solo alle bici e ai monopattini, serve portare più macchine in città”


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Migliaia di parcheggi, negozi, ristorante o fast food, tutto in poche centinaia di metri. Se poi si aggiunge un’area verde e un parchetto la frittata, per i “piccoli” commercianti, è fatta. Il progetto che vedrà la luce entro il 2025 del mega polo commerciale a Elmas è solo l’ultima coltellata inferta a chi ha un’attività commerciale a Cagliari, capoluogo votato al commercio ma sempre più in crisi. “Sarà l’ennesimo muro per la nostra città, le persone si fermeranno ai bordi della Statale e andranno lì perchè sanno che ci sono migliaia di parcheggi”, osserva Stefano Rolla, commerciante e presidente del consorzio Strada Facendo, che riunisce la maggior parte di chi ha un negozio in via Garibaldi, via Alghero e via Manno. L’attacco alla grande distribuzione, di base, c’è tutto: “Aprono nuovi colossi e, intanto, la Città Mercato di Pirri è moribonda, dentro non c’è nulla”. Scontato dire, ma utile rimarcare che “l’apertura del centro commerciale di Elmas contribuirà a far calare di più i nostri affari”. Lì, tra marchi di grido internazionali, la possibilità di mangiare, rilassarsi o addirittura fare sport, si può quasi azzardare il termine di cittadella dello shopping, spalmata tra le ex acciaierie e una delle quattro corsie che collega il sud Sardegna col capoluogo e viceversa.

 

 

E, se è vero che Cagliari è già ingolfata abbastanza dai mille cantieri, prima o poi ruspe e betoniere spariranno. “Spero fortemente che il prossimo sindaco di Cagliari pensi soprattutto a come portare più auto in città, a come farle arrivare, non solo alle biciclette con piste ciclabili e ai monopattini”, puntualizza Rolla. Anche perchè, ad onor del vero, sarebbe molto difficile andare via dai negozi con le buste tra le mani se, poi, bisogna governare un manubrio.