Cagliari, ci stai facendo annoiare: Giulini richiami subito Agostini

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Siamo tutti meteorologi per constatazione. Possiamo oggettivamente misurare se c’è caldo o freddo. Qualcuno potrà dire che sente caldo anche a zero gradi ma sono percezioni sue. Basta un misuratore e una scala di riferimento. Anche per dire di una squadra di calcio basta vedere se ha vinto o perso. Altra cosa è sapere e parlare di alta e bassa pressione e capire perché avviene un certo fenomeno atmosferico. Una squadra può vincere giocando male, specie se la sua avversaria gioca peggio. Quando il Cagliari vinse le sue prime partite dissi “Se il Cagliari vince anche quando gioca male (o non bene), figuriamoci cosa succederà quando giocherà bene”. L’anno scorso siamo retrocessi illudendoci sino alla fine, da tifosi, che potevamo farcela. Si parlava di sfortuna, e si proclamavano rimedi vaghi, impegno nel lavoro, cambiamento di mentalità, ritorno a su connottu, senza entrare nel merito delle carenze della squadra. Meno male non abbiamo confermato Longo, come hanno fatto per anni con Larrivey. Lo dico perché l’uno e l’altro sono stati coccolati dalla critica. Mai bollati come camboni. Per l’argentino mi è capitato di leggere che era tutto molto strano, perché in allenamento giocava benissimo. Certo, mica un primavera effettuerà un marcamento cattivo. Voglio dire: vedi il giocatore, Longo a caso, di testa non ne prende una, sbaglia gli stop, gli manca il dribbling, però lo si aspetta, gode di buona fama e quindi di buona stampa. Tu ne rilevi i difetti insormontabili e sembri una cugurra che ipotizza sciagure. Poi non si spiegano come mai il Cagliari non segni. Siamo retrocessi, nessuna pretesa a organico fatto, non li avrei mai fischiati, cosa potevano fare di più? Si elucubra sui se e sui ma, se avessimo vinto quella partita o pareggiato quell’altra con una diretta concorrente, trascurando che anche gli altri avranno i loro se. Il Cagliari quest’anno è partito con i favori del pronostico, giusto anche chiamarlo la Juve della B, solo che i bianconeri l’hanno meritato in 4 anni di scudetti, noi ancora dobbiamo scoprire i nostri limiti. Lo vedo anch’io che siamo secondi, però vedo anche che non imponiamo il nostro gioco. Se Farias fa il fenomeno uso i superlativi, ma se gioca come sabato scorso non lo critico, succede, mi chiedo se sia solo colpa sua e di quali condizioni abbia bisogno. Abbiamo un potenziale offensivo (nelle referenze e nei fatti) che con Sau può pretendere ben altri palcoscenici, ma stiamo anche evidenziando dall’inizio lacune che in serie A dovremmo colmare. Per sabato un amico mi ha scritto che ha visto un buon giro palla. Solo che la palla bisogna farla arrivare in area senza sbagliare puntualmente passaggi e lanci finali. A basket la palla deve entrare, non basta che faccia una parabola bella a vedersi. Se il difetto permane diamogli un nome, per vedere se si può ovviare. Dessena mi è simpatico, se mi porta un 7 in pagella faccio festa, ma ha grossi limiti. Murru crossa bene ma ha carenze difensive, di posizione e di contrasto. Non ha recupero. I centrali cambiano sempre, non sappiamo ancora quale coppia si amalgami meglio. Di certi giocatori abbiamo bisogno. Sau per tutti. La sua sfortuna però non vorrei che fosse una delicatezza muscolare che non gli ha permesso continuità. L’anno scorso è stato un tormento. Col solito se, forse saremmo ancora in A. Sei gol in più il tonarese li avrebbe fatti, perché lui i gol li ha sempre fatti. Sabato mi sono annoiato, per colpa del Cagliari e dei suoi avversari. La B è difficile, ma anche facile, basta battere gli avversari scarsi e ce ne sono molti. Il gioco, gli schemi, sono importanti, i suoi eventi non sono casuali. Brera definiva il calcio una scienza euclidea. Ghirelli dava la vittoria ai punti, chi attaccava di più meritava. Brera ribaltò i concetti guida e andò oltre l’apparenza. Chi scrive, in generale intendo, non deve limitarsi a constatazioni notarili, deve analizzare, argomentare, e rispondere della propria congruità. Troppo facile commentare a fine campionato, cambiare anche registro, dopo avere ignorato cosa stava configurandosi. In questo Cellino è stato bravo e anche fortunato, rimediando spesso a gennaio a ciò che si era evidenziato. Agostini un nome per tutti. Mi sembra che sia libero da impegni.


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