
di Jacopo Norfo
Se i negozi iniziano a chiudere anche nei grandi centri commerciali, forse significa che la vendita online nel Cagliaritano sta davvero cambiando le abitudini dei consumatori. Se iniziano a chiudere persino alle Vele, uno dei maggiori centri, significa che è un dato di cronaca importante. “In questo drammatico contesto pagano sempre i lavoratori che perdono il posto di lavoro con alta disoccupazione e povertà in un territorio violentato”, ha raccontato CRiostiano Ardau nell’intervista al nostro Alessandrol Congia.
E a chiudere sono anche marchi storici, come Sisley o Chicco, mandando a casa commessi e commesse. Fa davvero un senso di vuoto vedere quei pannelli alle vele che annunciano chiusure, mentre siti come Amazon o Ebay aumentano sempre di più i loro affari. “ “Non ci meraviglia – dice Cristiano Ardau, Uil-Tucs – la moria di negozi nel centro commerciale, sia per la crisi, i costi ingenti per gli esercizi che per le politiche dei centri commerciali. La chiusura del negozio Sisley e di Chicco Artsana sono la cartina di tornasole. Da un lato attività che non reggono tra bassi fatturati, costi insostenibili e margini risicati. Dall’altra parte le direzioni dei centri commerciali che con sfratti e scelte commerciali determinano la vita o la morte dei negozi. In questo contesto pagano sempre i lavoratori che perdono il posto di lavoro con altra disoccupazione e povertà nel territorio”.