
Nessuna serrata neanche a Cagliari. Pasqua e Pasquetta, per chi vorrà fare la spesa o mangiare fuori, sembreranno due giorni come tutti gli altri. Anche se, nel calendario, sono segnati in rosso. C’è la Chiesa, scesa in campo con un durissimo attacco contro le aperture delle attività commerciali anche nei giorni di festa. In Italia saranno migliaia gli esercizi commerciali con le serrande belle sollevate, e Cagliari non farà assolutamente eccezione. Carrelli tra le corsie e scontrini che spuntano fuori dai registratori di cassa sono pronti a “entrare in scena” anche l’1 e 2 aprile prossimi.
Cristiano Ardau, segretario generale UilTucs Sardegna, è netto quanto furibondo: “Ormai non desta più scandalo l’apertura dei centri della grande distribuzione nei festivi, siamo finiti mani e piedi dentro una vita perennemente attiva. I lavoratori ormai sono messi in svendita”, attacca Ardau, “se è impossibile chiuderli durante le domeniche e i festivi, visto che è la clientela che comanda e che vuole avere la garanzia di servizi non essenziali, almeno bisogna puntare a una maggiore retribuzione per chi lavora anche quando, fino a non molti anni fa, poteva restare a casa insieme alla sua famiglia e ai suoi affetti”.