Cagliari, Castello si spopola: quanta nostalgia per i giovani e quelle partite di pallone nel centro storico

Gianfranco Carboni: “Siamo infastiditi, molto infastiditi, il tempo passa, la situazione peggiora, rimangono ferme strategie e miglioramento del nostro Castello per cui trasferisco al futuro consiglio comunale il simpaticissimo lessico dell’amico: “Poni potenza, moveisi”


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Tutto cambia per non cambiare nulla. Quando in quello stretto campo, giocavano adolescenti i futuri palleggiatori, e qualche adulto che fra sponde, dribbling utilizzando il muro dei palazzi “i campetti” erano disseminati in tutto il rione Castello Piazza Palazzo, il bastione San Remy, quello Santa Croce ed il mitico campo di calcetto, a due sponde, dello spazio tra l’antico ingresso laterale della Cattedrale. I più bravi avevano l’onore di militare in squadre che giocavano nei campionati cittadini e stracittadini, la più conosciuta era la Saturnia, compagine del circolo San Saturnino di via Fossario.

Quei ragazzi, da adolescenti, da adulti e poi anziani, hanno visto e rivisto i vuoti urbani (definizione edulcorata delle macerie dei bombardamenti del 1943) parliamo dei ragazzi dei primi anni settanta del secolo scorso. Tra le cose che riducono il piacere di una passeggiata nel rione, che intimidiscono, che causano polemica perché non sa più cosa dire, questi luoghi andrebbero amati e curati come oro per noi e per chi viene a visitare la nostra città vecchia. In questi anni ci si è attardati in discussioni di metodo, in prassi e forma ma praticamente quello che quei giovani hanno visto e vissuto, vedono ancora oggi i pochi ragazzi residenti nel quartiere sempre meno popolato. Gianfranco Carboni: “Siamo infastiditi, molto infastiditi, il tempo passa, la situazione peggiora, rimangono ferme strategie e miglioramento del nostro Castello per cui trasferisco al futuro consiglio comunale il simpaticissimo lessico dell’amico: “Poni potenza, moveisi”.

Gianfranco Carboni


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