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Castello muore per l’abbandono, per i servizi inesistenti e, non ultimo, per l’allarme sociale sicurezza.
Durissima la posizione dei consiglieri Raffaele Onnis e Giorgio Angius, che hanno scritto al sindaco di Cagliari Massimo Zedda per avere chiarimenti in merito alla questione:
“Ill.mo Sig. Sindaco, le ultime dichiarazioni riportate dall’Assessore con le deleghe alla Viabilità e Traffico e per certi tratti riprese anche da Lei, in occasione della trattazione del documento relativo alle problematiche di accessibilità del quartiere Castello, sono ritenute dai sottoscritti a dir poco sconcertanti. Lo dimostra l’allarme sociale che ne è scaturito attraverso l’eco dei mezzi di comunicazione, televisioni, carta stampata e i social media. Lo dimostrano le posizioni sul tema, riportate dal principale quotidiano dell’Isola, del Questore e del Prefetto, che si contrappongono a quanto da Voi dichiarato. Riteniamo che tali dichiarazioni siano esclusivamente pretestuose e fuorvianti, nell’interesse di spostare l’attenzione della cittadinanza da una normale dialettica sul miglior uso delle nostre strade, alle necessità primarie in termini di sicurezza ed ordine pubblico, ben sapendo che di fronte a questi temi ogni buon cittadino si dispone a qualsiasi rinuncia. La gravità della situazione dovuta all’isolamento dei residenti, la mancanza di servizi essenziali quali le poste, un bancomat e negozi di alimentari, con lo spopolamento che sta rendendo Castello un quartiere fantasma. Gli aspetti relativi alla viabilità e all’accessibilità sono poi i più gravi, perché toccano tutte le possibilità di movimento (ascensori fermi da 6 anni, la Linea 7 del CTM soppressa, la viabilità storica stravolta con la chiusura del varco in uscita in Piazza Costituzione attraverso Via Mazzini e modifiche accessorie: un disastro per i Castellani e i residenti delle Vie Cima, Spano e Mazzini a valle della Porta dei Leoni). Il procurato allarme a Voi unicamente imputabile è amplificato in questo momento di profondo disagio sociale e crisi economica e, per quanto il buon senso e le parole attribuite al Prefetto ed al Questore, riducano le Vostre esternazioni a inopportune fantasie, Le chiediamo di riferire in aula nella prima seduta disponibile del 1 agosto p.v. sulle reali misure di sicurezza che l’Amministrazione ha messo in campo e per tranquillizzare i cittadini dal timore di rischi infondati”.