Cagliari capitale della cultura? “Il Comune discuta con le associazioni”

L’appello di Urban center al sindaco


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Comincia la gara, di certo non facile, per aggiudicarsi il titolo di “Capitale europea della cultura nel 2019”. Cagliari dovrà sfidare altre diciannove città italiane, tra cui Torino, Rerugia-Assisi, Taranto, Palermo, L’Aquila, Urbino. Ma fino al 20 settembre, scadenza per la presentazione delle pre-candidature, potrebbero aggiungersene altre. “Il Comune – dice Stefano Gregorini, presidente dell’associazione Urban Center Cagliari – deve istituire un tavolo di discussione con i soggetti culturali e i cittadini, magari una community online, in modo che tutti siano parte integrante dello sviluppo culturale e sociale a lungo termine della città”.

 

“A fine luglio – si legge nel comunicato di Gregorini – Cagliari ha annunciato la sua candidatura a Capitale europea della cultura 2019 ed in Comune si lavora alla pre-iscrizione che scadrà il 20 settembre prossimo.
Ad oggi, le città italiane candidate per lo stesso titolo sono diciannove, ma altre potrebbero presentarsi allo scadere del primo termine. La competizione è forte, dal momento che in gioco ci sono capitali della cultura italiana ed altre città che hanno avviato il processo per il titolo già da alcuni anni. 


Il ruolo di “Capitale Europea della Cultura” non viene assegnato unicamente per ciò che la città ha fatto ma soprattutto per il programma di eventi culturali che propone di organizzare nel corso dell’anno di candidatura. Questo gioca a vantaggio di una città come Cagliari, che altrimenti si vedrebbe battere in partenza da un’antagonista come il duo Perugia-Assisi.


I criteri che deve soddisfare una città candidata sono due: la dimensione europea e lacittà ed i cittadini.
Tuttavia, da un mese a questa parte non sono ancora emersi i contenuti ed i contenitori sui quali Cagliari ha intenzione di puntare per aggiudicarsi il titolo. Se in passato la nomina era esclusivamente un modo per costruire un’immagine positiva della città da comunicare al resto d’Europa, oggi essa dovrebbe rappresentare un formidabile strumento per rafforzare l’identità culturale territoriale condivisa con i cittadini.
Riteniamo che sia indispensabile e propedeutico a qualunque altra azione, individuaretemi specificiintorno ai quali sviluppare un progetto culturale che abbia la necessaria rilevanza europea. Per Cagliari il tema del Mediterraneoe del rapporto tra l’Europa e i Paesi che si affacciano sul medesimo mare è una componente cruciale. Riteniamo inoltre che questo processo non possa prescindere dalla collaborazione tra i diversi soggetti culturali, spina dorsale della cultura cittadina, e le Istituzioni. 


Per questi motivi auspichiamo che il Comune di Cagliari si faccia promotore dell’avvio di un processo inclusivo e dell’apertura di laboratorie tavoli di discussione che incoraggino la partecipazione dei cittadini e mirino a suscitare un interesse duraturo, affinché costituisca parte integrante dello sviluppo culturale e sociale a lungo termine della città. Un primo passo potrebbe essere la realizzazione di una community online che promuova la più ampia partecipazione civica.


Cagliari può sfruttare questa occasione per ripensare se stessa, per guardare finalmente in modo condiviso all’Europa ed al Mediterraneo. Da parte della nostra associazione c’è il massimo impegno a collaborare non solo alla partecipazione del processo ma anche all’eventuale ideazione e promozione di strumenti ed iniziative a favore del riconoscimento della città e della sua area vasta come territorio di rilevanza europea”.