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Cagliari, caddozzoni e paninari assediano il Comune: “Concessioni tolte, ci state condannando a morte”
In tanti non possono più lavorare, tra pagamenti Tari “scordati” e concessioni scadute e non rinnovate. Chi vende panini, bibite e gadget protesta in via Roma: “Paghiamo, a rate, ma vogliamo lavorare: i politici si sono alzati gli stipendi, noi facciamo la fame”
Si sono ritrovati sotto il Comune, in via Roma a Cagliari, per urlare tutta la loro rabbia, una quarantina di ambulanti di Cagliari rimasti a bocca asciutta dopo tanti anni di lavoro. Concessioni scadute, tasse non pagate: per loro non c’è più spazio. E la rabbia è alle stelle. “Ci stanno condannando a morte, non stiamo lavorando da mesi”, tuona Giuseppe Melis, ormai ex titolare del camion bar fatto sgomberare dal parcheggio di piazza Madre Teresa di Calcutta. Tensione all’arrivo dell’assessore alle Attività Produttive, Alessandro Sorgia, che ha ascoltato le lamentele dei lavoratori. “Qui i politici comunali si sono alzati lo stipendio, noi invece siamo facendo la fame”, aggiunge il figlio, Antonio. “Continueremo a protestare, per garantire il cibo ai miei figli sto andando a fare il giardiniere, dopo ventidue anni nel settore della ristorazione”.
Difficile, però, riottenere le concessioni per chi le ha perse: “Chiedo solo di lavorare”, aggiunge Bruno Zedda, titolare di un camion bar: “La Tari della mia abitazione la pago a parte, perché il Comune mi penalizza sul lavoro per una tassa che non c’entra nulla?”.