Sono oltre 2 mila le tonnellate di rifiuti abbandonati in strada dai “caddozzi”. E costano alle casse pubbliche due milioni di euro che pagano i cagliaritani. Un problema, quello dell’abbandono di rifiuti domestici, diffuso in tutta la città.
Tutto nasce con l’introduzione della raccolta porta a porta e la soppressione dei cassonetti, utilizzati in passato in modo indiscriminato, che impedisce oggi il regolare conferimento dei rifiuti da parte di soggetti che l’ex sindaco Truzzu bollò come “caddozzi”.
Cafoni che, sulla base della indicazioni fornite dalla municipale si suddividono in 3 categorie. I primi sono residenti o domiciliati nel comune di Cagliari e imprese con sede in città non iscritte alla tari. Questi, a seguito dell’introduzione della raccolta porta a porta e della tariffazione puntuale, non contribuendo al pagamento dei costi dei servizi di igiene urbana, non hanno modo di conferire i rifiuti prodotti nelle proprie abitazioni e nelle attività commerciali e li abbandonano così in strada.
Ci sono poi i residenti in altri comuni che, recandosi in Città per le più varie motivazioni, si disfano dei propri rifiuti a Cagliari. E infine residenti o domiciliati nel comune di Cagliari ed esercizi commerciali regolarmente iscritti ai ruoli tari che non intendono adeguarsi al sistema di raccolta.
Tutti i quartieri e le periferie urbane sono interessati dal fenomeno, ma non in egual misura. Sede frequente di abbandono sono le ecoisole automatiche ad accesso controllato e i cestini stradali. Con un grosso rischio. Perché dal 10 ottobre 2023, per effetto delle revisioni introdotte al Testo unico ambientale, l’abbandono di rifiuti, da parte di un privato cittadino, costituisce reato ed è sanzionato penalmente.
Nel 2023 i rifiuti abbandonati su aree pubbliche e inviati all’inceneritore o in discarica ammontano a 2 mila 125 tonnellate su un totale di 15 mila 173 tonnellate di rifiuto indifferenziato prodotto nello stesso anno. Rappresentano, quindi, il 14% di tutti i rifiuti indifferenziati prodotti dalla città di Cagliari. Ciò produce tre effetti negativi che, oltre a incidere negativamente sul decoro cittadino, si ripercuotono direttamente sul livello della tariffazione dei rifiuti: serve un servizio specificamente dedicato alla raccolta dei rifiuti abbandonati che ha un costo annuo prossimo al milione di euro. Occorre smaltire in inceneritore o in discarica i rifiuti abbandonati raccolti in strada, con un costo annuo stimabile in 425 mila euro. E peggiora la performance del comune di Cagliari in materia di raccolta differenziata che, in assenza di abbandoni di rifiuti sulle sedi stradali, supererebbe abbondantemente la percentuale di raccolta differenziata dell’80%, portando il Comune in una fascia più elevata di premialità regionale. Ciò si tradurrebbe in una riduzione del 25% dei costi di smaltimento della frazione di rifiuto indifferenziata con un risparmio annuo per il comune di Cagliari quantificabile in 670 mila euro.
In definitiva, i comportamenti illeciti consistenti nell’abbandono dei rifiuti sulle aree pubbliche generano un maggior costo quantificabile in 2 milioni 100 mila euro l’anno all’anno, che rappresenta il 4,7% del costo totale dei servizi di igiene urbana e dello smaltimento dei rifiuti prodotti, che equivale, a sua volta, al 4,7% della tariffa rifiuti attualmente applicata ai cittadini adempienti.
Sotto il profilo del contrasto del fenomeno descritto, l’amministrazione comunale ha attivato due misure complementari. Da una parte l’installazione e, in prospettiva, il potenziamento di un sistema di telecamere mobili, trasferite con continuità nei luoghi maggiormente colpiti dai fenomeni di abbandono dei rifiuti, gestite con l’ausilio di un operatore economico specializzato esterno all’Ente. Dall’altra la costituzione di un nucleo di agenti di Polizia locale specificamente dedicati a questo scopo, nucleo che sarà, anch’esso, potenziato a breve termine.