Un bambino di nove anni trapiantato di fegato a Bergamo resta con poche pastiglie di Prograf, un farmaco salvavita antirigetto: “scorte solo per due giorni e l’unica opzione è quello di averlo in farmacia pagando ottanta euro perchè “non è distribuito per conto del sistema sanitario regionale”. Una situazione delicata, ma arriva subito il lieto fine. A raccontarlo è Pino Argiolas, presidente della onlus Prometeo: il numero uno dell’associazione ha tranquillizzato la madre del piccolo, che si è rivolta all’associazione, “dicendole che ha la possibilità, essendo il bambino trapiantato fuori dalla Sardegna, di avere il Prograf o altro medicinale con il brand, quindi non il farmaco equivalente,dalle farmacie ospedaliere o dell’Ats o Assl. presentando un semplice piano terapeutico predisposto da uno specialista. Però la dottoressa che segue Carlo oggi non era in ospedale, e quindi con rapidità siamo ricorsi al “Farmaco solidale” una piccola provvista di farmaci che i trapiantati hanno consegnato alla nostra Giusy al day hospital fegato del Brotzu, quando hanno cambiato terapia passando all’Adoport”.
“Oggi Carlo ha le sue pastiglie salvavita e appena la dottoressa che lo segue tornerà in ospedale potrà avere un piano terapeutico e prelevare in farmaci nella farmacia dell’ Ats più vicina”. Un fatto, quello raccontato dalla onlus Prometeo, “per far sapere che i trapiantati di organi in centri trapianti fuori dalla Sardegna, se non vogliono passare al farmaco equivalente possono continuare ad utilizzare il farmaco prescritto dal proprio centro trapianti. Vogliamo anche chiarire che i farmacisti non sono diventati cattivi e chiedono soldi ai pazienti, ma più semplicemente il farmaco non è più erogato in Dpc come era prima a carico del servizio sanitario regionale, in quanto sostituto dal farmaco equivalente che si chiama Adoport della Sandoz che costa il 50% in meno, contribuendo così a ridurre la spesa farmaceutica in Regione. Magari l’assessorato regionale alla Sanità potrebbe utilizzare questi risparmi per migliorare il follow up dei circa 2000 trapiantati di rene, fegato, cuore e pancreas della Sardegna soprattutto assumendo medici e infermieri che mancano. Auguri a Carlo, e coraggio alla mamma che lo segue con tanto amore”.