Un valzer, lento, genere musicale che ben si sposa con i lavori in via Roma a Cagliari. Dove, se qualcuno avesse un po’ di “vis comica”, potrebbe mettere un cartello con scritto “benvenuti nel caos” sicuro di acchiappare risate, amare, ma non critiche. I lavori vanno avanti a rilento e, stando a più rumors interni a palazzo Bacaredda, anzichè l’attuale mese di luglio bisognerà attendere almeno settembre o ottobre per vedere le ruspe e gli operai concretamente in azione nel tratto che porta al Largo Carlo Felice. E spunta, intanto, un secondo documento della Soprintendenza: non esiste solo quello del 3 novembre 2022 legato al progetto definitivo (un parere di competenza), ma anche quello del 24 maggio 2023 (prescrizioni su progetto esecutivo). E spiccano modifiche e consigli che, ovviamente, hanno lo stesso valore degli ordini. C’è spazio per una sonora bacchettata legata “ai corpi illuminanti”, cioè pali e lampioni da mettere nella nuova via Roma: nessun ufficio comunale ha spedito documentazioni, sul punto, alla Soprintendenza. Poi, viene richiesto di “arretrare” la parte del prato verso il mare e non verso il lato portici, di evitare piante o cespugli ma mettere solo fili d’erba (un prato) tra il Largo Carlo Felice e il mare. Ma, soprattutto, gli esperti fanno notare che ci sono “diversi punti di criticità non completamente risolti in sede di elaborazione del progetto definitivo”. Pecche, in altre parole, che ricevano la bacchettata della soprintendente Monica Stochino, dell’architetto Paolo Margaritella, della funzionaria archeologa Sabrina Cisci e della funzionaria storica dell’arte Maria Passeroni. Vanno rimessi i basoli e deve essere garantito “un fronte pavimentato in granito al fronte porticato di via Roma, di ampiezza pari a quello attuale e insieme ad un’adeguata passeggiata pedonale”. In sostanza, va evitato che il “verde” possa provocare “rientranze o restringimenti alla fascia pedonale pavimentata”.
E poi la sforbiciata sui giochi per bambini e gli attrezzi fitness, cioè gli spazi dedicati alla palestra all’aperto “sulla nuova fascia verde di via Roma, da attuarsi mediante una definizione di dettaglio del progetto, comportante la sottoposizione” alla Soprintendenza “di opportune schede tecniche descrittive le caratteristiche estetiche e l’esatta collocazione di tali elementi di arredo”. Subito dopo, però, ecco l’invito “a ridimensionare sensibilmente gli spazi adibiti a giochi per bambini e area fitness a favore” di aree “per dehors e particolari eventi”. Sin qui tutte le critiche e prescrizioni, c’è poi spazio per due pagine e mezzo legate ai ritrovamenti archeologici e all’attenzione che, giustamente, bisogna sempre porre durante gli scavi. In tutto questo bailamme, il ritardo nei lavori si aggira tra i tre e i quattro mesi: non un pasticcio immenso, ma comunque rogne soprattutto per commercianti e residenti della zona. Il progetto di Stefano Boeri costa dieci milioni, euro più euro meno, e da qualche giorno la patata bollente è passata dalle mani di Truzzu a quelle di Massimo Zedda. Oggi c’è stato un incontro tra il sindaco e gli uffici che curano il progetto della nuova via Roma. I lavori vanno avanti, si spera senza più intoppi.