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Cagliari, assedio all’assessorato regionale della Sanità: “Alla frutta tra pochi lavoratori e troppi malati da curare”
In centinaia protestano in via Roma, l’arrivo dell’estate si conferma rovente per quanto riguarda il tema delle cure, spesso assenti, e del personale medico, insufficiente. Nursing Up e Uil: “Ospedali sardi allo sfascio: bambini, giovani, disabili e anziani rischiano di vedersi negate le cure”. IL VIDEO
La Regione guidata da Christian Solinas pensa a costruire nuovi ospedali, tra trasferimenti e nuove probabili colate di cemento, intanto nell’Isola si continua davvero a stare male e, spesso, a non essere curati. E così, per l’ennesima volta, in centinaia si sono ritrovati a protestare sotto le finestre dell’assessorato regionale della Sanità in via Roma a Cagliari. In testa il Nursing Up e la Uil. Come spiega Diego Murracino, con tutto il fiato che ha in gola, “le professioni sanitarie come quelle di ostetriche e infermieri sono ormai degradate. Gli ospedali sardi sono allo sfascio”, denuncia il rappresentante del Nursing Up, “non si può più lavorare con la serenità di curare il paziente perché le condizioni lavorative sono inadeguate. I sanitari sono numericamente insufficienti e demansionati, con migliaia di ore già lavorate e non pagate. Non ci sono più prospettive, così, siamo alla frutta per colpa della Regione che è riuscita a rendere non più attrattiva la professione sanitaria”.
In piazza, per la Uil, Fulvia Murru e Guido Sarritzu. Aria nerissima anche nel settore della riabilitazione: ” “Esprimiamo forte preoccupazione per la crisi che attraversa il settore della “riabilitazione” in Sardegna. Un servizio di interesse generale, dove circa il 98% delle attività viene erogato dai centri privati accreditati. Sono circa 6000 i pazienti in trattamento, senza considerare le lunghe liste d’attesa, e circa 3500 operatori del settore. Va garantito il diritto alla salute a tutti i cittadini, oggi solo chi ha possibilità economiche può accedere alle cure. Sono lunghissime le liste d’attesa e i pazienti in attesa di trattamento, anche domiciliare, la salvaguardia dei posti di lavoro e l’adeguamento dei contratti. Assistiamo, infatti, al mancato adeguamento contrattuale per gli operatori del settore”, denunciano Murru e Sarritzu. “Serve anche salvaguardare la funzionalità dei centri, con norme chiare e tariffe adeguate. Una situazione drammatica che vede aziende, utenti e lavoratori spettatori di scelte politiche che possono determinare da una parte la riduzione dell’assistenza erogata, dall’altra quella del personale operante nei centri di riabilitazione. Non possiamo permettere”, tuonano i sindacalisti, “di ridimensionare un servizio fondamentale per migliaia di persone. Bambini, giovani, disabili e anche anziani rischiano di vedersi negate le cure. La commissione tecnica che avrebbe dovuto rivedere le tariffe prosegue i lavori a rilento con tempistiche che mal si conciliano con le esigenze dei cittadini in attesa di cure e dei lavoratori del settore. La Regione deve intervenire immediatamente mettendo fine a questa drammatica situazione”.