Cagliari, squallore e pestaggi dalla periferia al centro: “Allarme prostituzione in città”

La mappa: dall’ingresso di Cagliari sino a buona parte di viale Monastir, viale Elmas, via Santa Gilla, fino a via Dolcetta, viale Trieste e vie limitrofe alla via Sant’Avendrace. Ora anche in via Bosco Cappuccio e via Lunigiana. Sorgia: “Non solo degrado. A creare ansia e insicurezza sono i protettori che spesso picchiano le donne”


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Allarme prostituzione sui marciapiedi cittadini. Tante negli ultimi anni le raccolte di firme con apposite petizioni che denunciano l’allarme prostituzione in città e l’immenso mercato ad esso collegato. La mappa: dall’ingresso di Cagliari sino a buona parte di viale Monastir, viale Elmas, via Santa Gilla, fino a via Dolcetta, viale Trieste e vie limitrofe alla via Sant’Avendrace, le strade sono invase  da donne, “in particolare extracomunitarie, che si prostituiscono anche alla luce del sole”.

“Il fenomeno negli ultimi tempi sta degenerando, e in talune situazioni, si presenta in tutta evidenza a pochissimi passi dai portoni delle abitazioni dei residenti;”, denuncia Alessandro Sorgia, consigliere comunale del gruppo misto, autore di di un’interrogazione a palazzo Bacaredda sull’argomento, “ogni notte i cittadini assistono a dei litigi tra prostitute, con addirittura l’intervento di uomini di colore che spesso e volentieri le picchiano”.

I residenti denunciano il degrado e lo squallore: fuochi accesi durante la notte, sedie e materassi un po’ dappertutto “e la presenza di donne quasi completamente nude in mezzo la strada I cittadini sono sfiduciati in quanto nonostante le ripetute chiamate alle forze dell’ordine il problema persiste e degenera ogni giorno di più”, aggiunge il consigliere, “sono in tanti, in particolare coloro che sono genitori di minori, che risultano fortemente preoccupati per lo spettacolo increscioso a cui devono assistere quotidianamente in particolare i propri figli”.

Nell’interrogazione è scritto che ormai il fenomeno si è diffuso fino a via Bosco Cappuccio e via Lunigiana, cioè in piena città, e viene effettuata sui marciapiedi persino alla luce del giorno. “La prostituzione a Cagliari fa, soprattutto, paura: non la presenza di giovani e meno giovani ai bordi delle strade periferiche della città”, spiega, “ma a creare ansia e insicurezza sono i protettori, cioè chi lucra sulla pelle di donne, spesso disperate, finite nel racket del sesso a pagamento”.

Sorgia chiede l’intervento di sindaco e giunta per “dare un preciso ed importante segnale relativamente alla legalità e alla indispensabile sicurezza dei propri concittadini”.

en.ne.


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