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I piccoli locali del centro che vendono alcolici dovranno chiudere tutti i giorni alle 22 da giugno a ottobre. Mentre i supermarket no, potranno chiudere anche a mezzanotte. Lo prevede, secondo un’interrogazione dei Progressisti depositata in consiglio comunale, la nuova ordinanza firmata dal sindaco di Cagliari come “misure per la tutela della sicurezza urbana, dell’incolumità e della salute pubblica in alcune aree della città dal primo giorno di giugno al 31 ottobre 2022“.
Si parla di divieto di consumo e vendita di bevande alcoliche da asporto dalle 22 fino all’alba nelle strade e piazze del centro storico, in viale Europa, al Parco della Musica e sul lungomare Poetto al di fuori di bar e locali.
Ordinanze simili vengono pubblicate ogni estate in diverse città, con l’obiettivo di limitare il brutto fenomeno dell’abbandono di bottiglie e lattine in strada. “Eppure nel documento firmato da Paolo Truzzu a Cagliari c’è qualcosa che stona”, dichiarano Francesca Mulas e i consiglieri dei Progressisti Ghirra, Andreozzi, Massa e Benucci, che ieri hanno depositato un’interrogazione in Consiglio comunale, “l’obbligo di chiusura dalle 22 alle 6, ogni giorno, per i negozi che vendono alcolici ma solo se hanno una superficie inferiore ai 150 metri quadri. E gli altri? Ci sono supermercati che chiudono alle 23 o a mezzanotte, per loro non è prevista la chiusura. Qual è allora la ratio che obbliga i piccoli commercianti a chiudere? Non si poteva semplicemente prevedere il divieto di vendita di bevande alcoliche per tutti? Crediamo sia un provvedimento discriminatorio e privo di senso”.
Inoltre”, aggiunge, “ancora una volta questa amministrazione vieta e obbliga senza poi effettivamente occuparsi dello scarso rispetto per gli spazi pubblici: l’ordinanza, emanata per ”prevenire atti di inciviltà urbana connessa all’aggregazione di persone che stazionano sul suolo pubblico consumando bevande alcoliche, turbando la tranquillità e il riposo dei residenti”, non è connessa ad azioni di educazione e sensibilizzazione e campagne comunicative che invitano cittadini e cittadine a non lasciare rifiuti in giro e a rispettare la città, patrimonio di tutti. Pensare solo a provvedimenti punitivi senza trasmettere senso civico è davvero l’unica strada?”