Cagliari, “sono un problema per la sicurezza degli aerei”: parte la guerra alle nutrie a Santa Gilla

I roditori minacciano gli uccelli rari della laguna e la presenza nelle piste di atterraggio dell’aeroporto costituisce “un problema per la sicurezza aerea”. Via della Città Metropolitana di Cagliari al piano di contenimento delle nutrie


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Minacciano la presenza degli uccelli rari e i prodotti agricoli. E minano la stabilità degli argini dei canali fluviali scavando gallerie. Non solo. Costituiscono anche un problema anche per la sicurezza aerea. Sta per partire il piano “contenimento spaziale della nutria” a Santa Gilla, una guerra vera a propria che vedrà l’impiego massiccio di trappole ma anche di armi da fuoco.  Uno dei tre interventi previsti nell’ambito del piano “Controllo di specie alloctone invasive. Interventi e attività di sensibilizzazione per la tutela della biodiversità”, approvato dalla Città Metropolitana.

La nutria, individuata tra le minacce del piano gestione della Regione, è inserita nella lista delle 100 peggiori specie alloctone invasive al mondo. Questo perché infatti la sua rapidità riproduttiva, unita all’assenza di competitori naturali, ha determinato il raggiungimento di elevate densità in molte aree.  Nella laguna di Santa Gilla distrugge nidi e preda le uova di molti uccelli acquatici, tra cui alcune specie tutelate come il Pollo sultano, di anatre (Tuffetto, Gallinella d’acqua e Germano reale, diminuite come numero per via proprio a causa della presenza della nutria) e devasta la vegetazione a causa del foraggiamento e del calpestio. Nei documenti si legge inoltre che l’eccessiva presenza di nutrie costituisce “un significativo problema per la sicurezza aerea in quanto più volte osservate in prossimità delle piste di atterraggio”, dello scalo di Elmas, si legge nel piano della Città metropolitana, secondo cui i roditori sarebbero stati individuati nella zona della foce del Rio Sestu. La presenza in pista costituirebbe un pericolo per le fasi di atterraggio dei velivoli.

E l’obiettivo dell’intervento deciso dalla Città Metropolitana è il contenimento della popolazione di nutria nell’area vasta, nel medio periodo al fine di ridurre progressivamente la presenza del roditore fino alla sua completa eradicazione.

Il controllo della nutria potrà essere eseguito: mediante catture con gabbie trappola, con abbattimento diretto con arma da fuoco tutto l’anno nell’area vasta nei territori cacciabili, (escluse le zone umide dove sono presenti garzaie o altri siti di riproduzione coloniale, e deve essere evitato il periodo di riproduzione delle specie avifaunistiche che va dal 1° aprile al 31 giugno). E’ consentito esclusivamente l’utilizzo di pallini atossici.

Si prevede l’utilizzo di 120 gabbie distanti tra loro mediamente 200 metri. Le principali criticità da evidenziare sono di tipo economico per i costi necessari per l’intervento (costo stimato è di 280 mila euro), per la difficoltà nel reperire i volontari disponibili a fare tale tipo di operazioni, la presa di posizioni di associazioni animaliste e il furto delle gabbie trappole


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