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Il Comune chiede 7, 5 milioni di euro all’Europa per una nuova, e sperimentale metodologia di raccolta. Destinata, per motivi tecnici, a un quartieri caratterizzato dai palazzoni dell’edilizia popolare (come ad esempio il borgo nuovo di Sant’Elia). Il piano si chiama “Lavori di realizzazione di un impianto di raccolta dei rifiuti mediante trasporto pneumatico” e secondo i tecnici del Comune sarà al centro di un sistema di raccolta più ecologico e più pratico per gli utenti. Anche se, per portarlo a termine, ci vorranno anni.
Il Comune di Cagliari ha avviato fin dal giugno del 2019 e portato a regime il sistema di raccolta dei rifiuti tramite metodologia porta a porta. Non senza polemiche, soprattutto per il fenomeno, ancora presente in città, delle discariche abbandonate. Tuttavia il sistema ha dato ottimi risultati consentendo di innalzare la percentuale dei rifiuti destinati a riciclo dal 29% del 2017 al 73% del 2021.
Per perfezionare ulteriormente il sistema, nella ricerca di soluzioni che coniughino il rispetto per l’ambiente con una maggiore semplificazione delle attività di separazione e conferimento dei rifiuti da parte degli utenti, il comune di Cagliari intende introdurre, in via sperimentale, una nuova metodologia di raccolta.
Si tratta del cosiddetto sistema di raccolta pneumatica dei rifiuti. Già in uso da diversi anni in alcuni centri urbani di grande e media dimensione, è basato sulla realizzazione di un’infrastruttura costituita di tubazioni interrate che, grazie a un sistema pneumatico, convoglia in idonei siti di stoccaggio tutti i rifiuti, differenziati per tipologia e raccolti dai cittadini entro apposite bocche di conferimento.
I rifiuti raccolti nei siti di stoccaggio vengono, poi, ritirati periodicamente per il trasporto a distanza verso gli impianti di riciclo. I vantaggi del sistema sono rappresentati da una semplificazione delle attività per gli utenti e da una drastica riduzione dei mezzi quotidianamente impegnati nella raccolta dei rifiuti, con conseguente diminuzione del traffico e dell’inquinamento atmosferico.
Secondo alcune statistiche, con l’applicazione di questo sistema le emissioni di CO2 potrebbero essere abbattute fino al 50%. Si prevede l’introduzione di questo sistema di raccolta, in forma sperimentale, in alcuni isolati della città, già urbanizzati. Per ottimizzare i risultati, sarà sviluppato in zone caratterizzate da edifici multipiano con presenza di spazi disponibili tra la superficie dell’edificio e la strada. In tal senso, una prima installazione potrebbe essere concepita nell’ambito degli edifici di edilizia residenziale pubblica.
Il Comune ha già nero su bianco il documento preliminare all’avvio della progettazione. Il costo dell’intervento è di 7, 5 milioni di euro.