Cagliari, addio alla creperia di via Sonnino: dopo 15 anni chiude “Black Sun 2”

Serrande abbassate per sempre nel locale diventato per anni, meta di tantissimi giovani, stregati da crepes, gaufres e cornetti dolci e salati. Il titolare Augusto Mola: “Ho comunque vinto la mia scommessa, a 46 anni non ho più voglia di correre da un tavolo all’altro”. GUARDATE il VIDEO


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“2005-2020: grazie a tutti”. Ecco la maxi scritta che campeggia sulla serranda, abbassata già da un paio di settimane, di Black Sun 2, creperia di via Sonnino a Cagliari. La chiusura è avvenuta quasi in silenzio, dopo oltre un anno di tentativi di vendere l’attività. Ma il telefono di Augusto Mola, imprenditore con un passato come ceramista di 46 anni, non ha mai squillato. E allora addio per sempre, in una strada centrale di Cagliari, a crepes, gaufres, pancakes e cornetti dolci e salati. La crisi c’entra sino a un certo punto: “Certo, rispetto agli anni scorsi avevamo iniziato a chiudere a mezzanotte e mezzo, dieci o quindici anni fa restavamo aperti anche sino alle quattro del mattino”. Altri tempi, forse, tra serate “dedicate” agli universitari e più discoteche aperte Ma non mi sono mai potuto lamentare. Volevo stare insieme a mia moglie nell’altro punto del Corso Vittorio. Durante i mesi del lockdown per Coronavirus abbiamo deciso di non aprire più”. Prima, almeno da un anno e mezzo, ha provato a vendere l’attività: “Sono sceso da 65 a trentamila euro per quasi centocinquanta metri quadri, era tutto avviato, praticamente un regalo. Sarebbe bastato dare una mano di vernice per un eventuale cambio di colore del locale. Ma nessuno mi ha cercato”.

 

E allora, la decisione finale, chiudere: “Mi sono immaginato tra qualche anno, non ho più la voglia di correre da una parte all’altra del locale tra i tavoli. Resterò vicino a mia moglie nell’altro punto vendita”, spiega Mola. “Certo, noto che non c’è più voglia di buttarsi in nuove scommesse, manca quella scintilla imprenditoriale soprattutto in molti giovani”. E il quarantaseienne, ormai, può affidarsi solo ai ricordi: “Tutti belli. I primi anni in via Paoli, quando c’era anche ‘Cornelio’, e i tanti ragazzi e ragazze che sceglievano o lui o me, quasi come in una sfida del gusto che non c’è mai stata, anzi, c’è sempre stato il massimo rispetto, non ci sentivamo concorrenti e quando ha chiuso sono rimasto molto dispiaciuto. Prima del 2000 ho fatto il ceramista con mio padre”. Poi, l’avventura della creperia, prima in via Paoli e poi in via Sonnino: “Una scommessa che, comunque, ho vinto”. Con buona pace dei tempi, cambiati. E con una movida che sembra essersi concentrata in altre zone di Cagliari.