Cagliari, addio a un altro negozio storico: dopo 45 anni chiude “Don Nino”

Si abbassano le serrande della rivendita di frutta e verdura davanti a piazza Giovanni XXIII, aperta nel 1974. Aniello Fontana e Maria Nocerino vanno in pensione: “Finalmente. I nostri prezzi alti? La qualità si paga. Nessuno vuole compare l’attività, chiediamo solo diecimila euro: non tutti sono abituati ai sacrifici”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA


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Quarantacinque anni di sveglie all’alba e ritorni a casa al buio: 1974-2019, chiude il negozio di frutta e verdura “Don Nino”, davanti a piazza Giovanni XXIII a Cagliari. Per decenni è stato un punto di riferimento per tantissimi cagliaritani, conquistati anche dalla simpatia dei titolari, Aniello Fontana e sua moglie Maria Nocerino. Settantuno anni lui, nato in Campania, quattro in meno lei, radici partenopee ma nata in Sardegna. Impossibile, passando su quel lato della piazza – che, nei fatti, è già via Castiglione – non notare la tantissima frutta e verdura esposta anche ben oltre l’ingresso. Tra qualche giorno, la tenda gialloverde verrà staccata per sempre, e con lei anche la scritta “Don Nino frutta scelta”. Un addio doloroso ma inevitabile, quello di Aniello e Maria. È proprio quest’ultima a spiegare che “mio marito è andato in pensione già da dodici anni, quest’anno è toccato a me. I nostri figli fanno altri lavori e non sono interessati a portare avanti l’attività”. Anzi: “Stiamo cercando di venderla, ormai da due mesi. Chiediamo diecimila euro ma nessuno la vuole, forse perché c’è crisi e nessuno vuole barcamenarsi in un lavoro faticoso. Mio marito si sveglia ogni giorno alle tre per prendere frutta e verdura all’ingrosso, io lo raggiungo alle sette del mattino in negozio. Siamo stanchi”, confessa la donna. In quasi mezzo secolo, davanti agli occhi dei due commercianti, piazza Giovanni XXIII è cambiata. In meglio o in peggio?

“Non certo in meglio. Ci sono molti anziani e pochi giovani” ma, soprattutto, “non c’è più quel via vai di una volta”. E d’altronde, nel 1974, i centri commerciali in Sardegna erano ancora un sogno chiuso nei cassetti di qualche imprenditore. Oggi, nel 2019, anche il modo di fare commercio e cambiato. Negli anni, una parte dei cagliaritani che ha avuto modo di conoscere “Don Nino” ha avuto da ridire sui prezzi, “alti, quasi da gioielleria”. La Nocerino non ci sta: “La gente non deve guardare il prezzo ma la qualità, quella si paga. Se un chilo di clementine costa 1,80 e un altro”, magari qualche cesta più avanti, “due euro e ottanta, è perchè c’è, appunto, la qualità”. Un ricordo bello di questi quarantacinque anni? Ovviamente, “i clienti, con molti si è creato un bel rapporto e abbiamo sempre suggerito in quale modo poter cucinare una verdura o un frutto. Non bisogna solo saper vendere, ma anche comunicare”. Nessun brutto ricordo, giura la Nocerino: “Solo qualche rimpianto, adesso, per la chiusura del negozio”.


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