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Cagliari, 450 paia di scarpe per i poveri donate dai calzolai: “Così aiuteremo tante famiglie”
Da tennis, ma anche eleganti e in pelle. Ecco il maxi carico di calzature riparate e regalate dai ciabattini sardi alla Caritas: “Tutto possibile anche grazie alla generosità dei clienti”. Sarà compito dei volontari consegnare le calzature ai più bisognosi. GUARDATE il VIDEO
Quattrocentocinquanta paia di scarpe, di buona qualità, donate dai calzolai di tutta la Sardegna ai più bisognosi. Decine di pacchi riempiti di sneakers, scarpe col tacco, ballerine e stivali, che saranno distribuiti dalla Caritas a tanti poveri. È stata un successo l’edizione 2022 del “progetto Pollicino”. “Gli artigiani sono colpiti dalla pandemia ma hanno voluto comunque pensare ai più deboli”, spiega l’assessore comunale alle Attività produttive Alessandro Sorgia: “Questa è un’occasione per dare la possibilità a chi soffre di avere un piccolo sorriso, vale anche per le famiglie in difficoltà. Abbiamo fatto tantissime iniziative con la Croce Rossa”. Il presidente dell’associazione calzolai italiani, Simone Usai, ricorda che “abbiamo un contatto continuo col pubblico. Ci rendiamo conto della necessità delle persone, ci sono clienti che non riparano scarpe perchè ne hanno tante ma c’è anche chi viene a chiederci se abbiamo scarpe, usate, da regalare. Da qui l’idea di aiutare in modo concreto i più bisognosi”, dice. “È un piccolo gesto che non può prescindere dalle nostre botteghe, siamo artigiani e non navighiamo nell’oro ma sappiamo benissimo i danni che ha fatto la pandemia”.
La vicepresidente della Croce Rossa di Cagliari, Anna Contu: “Ringrazio, da parte di tutto il comitato, quello che è un grande dono. Gli assistiti sono più di 4mila, anche 450 scarpe sono davvero importanti. La pandemia ci ha lasciato un notevole peso, ci sono tante persone che hanno necessità di aiuto per andare avanti, cerchiamo di alleviare le nostre sofferenze”. Per l’assessora comunale alle Politiche sociali, Viviana Lantini, “gli artigiani, nonostante siano stati tra le categorie con più problemi per la pandemia, hanno fatto prevalere la solidarietà”.