La moglie e la figlioletta di Dawit sono gli ultimi due arrivati dall’Eritrea – passando per l’Etiopia – grazie al programma “Corridoi umanitari”, a cura di Cei, Caritas, Fondazione Migrantes, Comunità di Sant’Egidio e Governo. Per loro “un appartamento in via dei Falconi, dalle Figlie della carità” e un “percorso di inclusione in Sardegna”. Il progetto dei “500” – con quattro profughi arrivati nell’Isola – si conclude. Ad annunciarlo è il direttore della Caritas cagliaritana don Marco Lai: “Purtroppo, e la speranza è che possa essere concordato un nuovo programma e magari riuscire a far arrivare in Sardegna qualche altro profugo, emigrato col diritto della protezione internazionale”.
Quelli arrivati sinora “hanno fatto un viaggio sicuro. È importante”, osserva don Lai, “per questi ragazzi e le loro famiglie avere accoglienze e percorsi di inclusione e integrazione. Noi ci facciamo garanti con la rete che abbiamo già realizzato con le Figlie della carità, i padri saveriani e tanti altri volontari che sostengono questo percorso di inclusione”.